

Bertinoro (FC)
Nella Rocca Vescovile e nel Rivellino ha sede il Centro Residenziale Universitario di Bertinoro che svolge attività di Alta Formazione dell'Università di Bologna e organizza congressi per enti di ricerca internazionali ed aziende private. Le aule destinate ai congressi si trovano nella Rocca e nel Rivellino. In Rocca ha sede anche una parte delle stanze destinate ad uso foresteria. Pertanto, l'ingresso in Rocca non è consentito ai singoli visitatori, durante lo svolgimento delle attività del Centro.
L'ingresso alla Rocca è consentito solo a singoli o a gruppi in visita al Museo Interreligioso negli orari sopraindicati. La visita alla Rocca è consentita solo a gruppi accompagnati, deve essere concordata con la Direzione del Museo Interreligioso ed autorizzata dalla Direzione del Centro Universitario. La visita alla Rocca non è accordata qualora siano in via di svolgimento altre attività congressuali e non può mai essere disgiunta dalla visita al Museo Interreligioso.
Il più antico riferimento al castello risale al 27 novembre 995, così come documentato da un placitum originale conservato presso l'Archivio arcivescovile di Ravenna. Nella prima metà dell’XI secolo il castello è lasciato da Ugo da Bertinoro nelle mani del figlio Gerardo. Nel secolo successivo è della Chiesa ravennate, con alternanza ceduto ai nobili bertinoresi. Nel 1198 è assediato e danneggiato dai Bolognesi nella guerra contro Forlì. Nel corso del Duecento è conteso fra guelfi e ghibellini ravennati, poi è di nuovo della Chiesa di Ravenna. Ai primi del Trecento è della famiglia Calboli, poi cacciati da Alberguccio Mainardi; in seguito, passato al Comune di Forlì, è ripreso dalla Santa Sede che nel 1319 provvede a rinforzarlo. Espugnato nel 1350 da Francesco Ordelaffi è nuovamente della Santa Sede per intervento di Galeotto Malatesta. Nel 1360 il cardinale Egidio Albornoz trasferisce a Bertinoro la sede vescovile che era stata a Forlimpopoli. Più tardi è acquisito dai Malatesta cesenati che però lo perdono nel 1493 per mano di Caterina Sforza. Nel 1503 torna alla Santa Sede, e fra 1523 e 1580 è infeudato ai Pio da Carpi. Nel 1584 il vescovo Giovanni Caligari ottiene il diritto di risiedere in Rocca da papa Gregorio XIII, il castello diventa dunque sede del vescovato bertinorese e subisce diversi interventi di adattamento per una funzione non più militare.
Bertinoro si raggiunge (km 10,5) dal casello Cesena Nord dell’autostrada A1. Nel centro storico, nella piazza si ergono addossati la cinquecentesca cattedrale e il palazzo comunale, di origine tardo medievale ma assai rimaneggiato negli anni Trenta del Novecento. In fondo a questo spazio si eleva la famosa colonna dell’Ospitalità o delle Anella, rifacimento novecentesco di un manufatto duecentesco, che invitava il forestiero a legare la cavalcatura ad anelli che recavano il nome delle famiglie locali, segno della scelta dell’ospitante. Salendo verso la rocca s’incontra la settecentesca chiesa di S. Silvestro, recentemente restaurata a cura del Centro residenziale universitario. Da Bertinoro, verso sud si raggiunge (km 6) Polenta, dove si vede la chiesa medievale, cantata in un’ode carducciana, che la tradizione collega a una sosta di Dante. A ovest, allo sbocco della valle del Salso (km 4,2), si trova Fratta Terme, con sorgenti di acque salsobromoiodiche, solfuree, salsomagnesiache. Scendendo verso la via Emilia s’incontra (km 3) il santuario della Madonna del Lago, d’impronta settecentesca, che accoglie un’antichissima Madonna dipinta, d’arte bizantina. Da qui in breve (km 2) si giunge a Forlimpopoli, centro di origine romana, con la possente rocca albornoziana della seconda metà del Trecento. Nella fortezza, oltre al Municipio, è ospitato il Museo civico archeologico, con reperti locali dall’epoca romana al Medioevo. Non distante ha sede Casa Artusi, centro di cultura gastronomica sulla cucina domestica italiana, dedicato a Pellegrino Artusi (1820-1911), celebre letterato e gastronomo nativo di Forlimpopoli.