Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Pesante candelabro in bronzo, parzialmente dorato. La base dell'oggetto è cava e quadrata e riporta agli spigoli di ogni faccia una coppia di colonne scanalate, sormontate da capitelli ionici; ogni lato è poi decorato al centro: due facce mostrano l'aquila imperiale, ad ali spiegate e testa rivolta a destra, all'interno di una corona d'alloro e fiancheggiata da volute; un lato presenta un gladio all'interno del semicerchio formato da due rami di alloro fruttato, di fianco a due volute; l'ultima faccia riporta invece un'epigrafe con citazione da Gabriele D'annunzio celebrativa del Monte Grappa. La parte superiore mostra due are antiche, decorate con rosette e festoni, da cui si innalzano delle fiamme che lambiscono l'elemento tubolare in cui inserire la candela, terminante con un giro di petali sporgenti e scanalatura a torciglione.

Candelabro in bronzo decorato con simboli della retorica fascista e con una citazione di Gabriele d'Annunzio celebrativa del Monte Grappa, massiccio veneto che divenne il fulcro degli scontri finali della prima guerra mondiale. Dopo la sconfitta italiana di Caporetto (24- 26 ottobre 1917) tale cima, infatti, che si ergeva la centro degli schieramenti contrapposti, diventò il baluardo difensivo del fronte italiano e il teatro di molteplici battaglie sanguinose che permisero di contenere gli attacchi austriaci, capovolgendo definitivamente le sorti della guerra a favore delle potenze dell'Intesa.