piazza IV Novembre 1
Castelnovo di sotto (RE)
Tel: 0522 485711
Giardino storico
Il parco si sviluppa sul retro dell’odierno palazzo comunale ed è quanto rimane del “Prato della Rocca”, progettato alla fine del ’700 per volere del marchese Maurizio II Gherardini per fare da cornice alla sua sontuosa villa ricavata dalla trasformazione della rocca trecentesca. Il parco venne ridotto e modificato alla fine dell’Ottocento e a questo periodo risalgono gli esemplari arborei di maggiore rilievo ancora presenti. L’aspetto attuale, tuttavia, è frutto di interventi successivi e di un recente intervento di restauro. Al centro dell’abitato e della vita cittadina, il parco è sede durante l’anno di eventi culturali e manifestazioni pubbliche.

L’odierno parco si estende per poco più di un ettaro alle spalle del palazzo comunale, il cui fronte si affaccia su un’ampia piazza in parte occupata da una porzione di verde pubblico ornamentale. Due grandi cancellate in ferro ai lati del massiccio edificio segnano i due accessi principali al parco. Poco oltre l’ingresso alla sinistra del palazzo, il più utilizzato, si incontra una collinetta sostenuta da un muretto in mattoni e rivestita da bagolari, tigli, olmi, robinie e grandi frassini maggiori, sotto la quale si trova la vecchia ghiacciaia della villa. Una scaletta sale sulla sommità della collinetta, dalla quale di domina la porzione occidentale dell’area verde, dove si trovano un chiosco, dei tavolini e un’area giochi per bambini ombreggiata da tigli, ippocastani, platani, robinie e un imponente cipresso calvo. A lato del rilievo spicca un grande platano, nei pressi di uno stretto ingresso secondario fiancheggiato da un tiglio e un frassino maggiore. Un doppio filare di ippocastani (i maggiori con diametro intorno ai 60 cm) accompagna il viale principale sterrato che attraversa tutta l’area verde e si collega all’altro accesso nell’estremità settentrionale del parco. A ovest del viale vegeta un gruppo misto di latifoglie, che tra le varie specie comprende platani, vecchi olmi (il maggiore con diametro di 60 cm) e un grande frassino maggiore. Lungo il confine settentrionale si sviluppa un altro filare di ippocastani, con esemplari più giovani rispetto a quelli del viale, mentre lo spazio sul retro dell’antica rocca è ombreggiato da frassini, tigli, farnie e noci americani. Un paio di vecchi tigli, infine, segnano l’accesso alla destra del palazzo comunale, mentre altri esemplari coetanei in filare seguono il segmento di viale che si sviluppa su questo lato. Distribuiti nell’area verde si incontrano alcuni vecchi manufatti e opere artistiche legate a particolari eventi culturali, che sono state inserite di recente per arricchire l’arredo del parco.

In epoca medievale Castelnovo di Sotto fu per qualche secolo feudo dei da Correggio, che lo avevano ricevuto da Enrico IV all’epoca della sua contesa con Matilde di Canossa (che ne aveva il precedente possesso). Nel 1316 Giberto da Correggio, dopo essere stato per una dozzina di anni signore di Parma (nel 1303 era stato acclamato “difensore della città”), fu costretto da una rivolta a riparare a Castelnovo, dove morì otto anni più tardi. Nel 1318, comunque, fece edificare una nuova rocca al posto di quella che era stata in precedenza rasa al suolo durante una cruenta battaglia contro gli Estensi. Un secolo e mezzo più tardi, tuttavia, nel 1479, gli Estensi acquistarono il territorio di Castelnovo e ne mantennero il dominio diretto sino alla metà del ’600. Durante questo periodo la rocca venne rinforzata all’esterno con l’aggiunta di due ponti levatoi e gli ambienti interni vennero resi più accoglienti e fastosi. Nel 1652 il duca Francesco I d’Este cedette Castelnovo in feudo ai marchesi Gherardini di Verona, che scelsero di risiedere stabilmente nella rocca e la riadattarono per farne una vera villa nobiliare. A questo scopo il marchese Maurizio II Gherardini fece progettare nel 1778 al sovrintendente Geminiano Macagni un “parco di delizia” che in origine doveva estendersi su un’ampia superficie intorno alla villa. Il progetto non venne mai realizzato nella sua interezza e, decaduta la proprietà dei Gherardini con la soppressione dei feudi decretata nel 1796, agli inizi dell’Ottocento la costruzione dello “stradone della Rocca”, coincidente con l’odierna via Martiri Libertà, definì in maniera netta il limite dell’espansione del parco verso nord. Tra il 1827 ed il 1869 fu di proprietà della famiglia Chioffi
Nei secoli successivi si succedettero una serie di interventi di trasformazione sia dell’aspetto generale che del patrimonio vegetale del parco. Alla fine dell’Ottocento furono impiantati alcuni tra gli esemplari ornamentali che oggi risultano di maggiori dimensioni (frassino maggiore, farnia, cipresso calvo), mentre a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso furono inseriti la maggior parte dei tigli e ippocastani che formano il disegno del parco attuale. Un intervento di riassetto dell’area verde, compiuto nel 2007, ha riguardato sia la sistemazione degli arredi sia la manutenzione e l’arricchimento di parte del corredo vegetale.