via Rocca Brancaleone
Ravenna (RA)
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Il giardino (1,7 ettari), situato all’interno dell’antica fortezza eretta dai Veneziani nel XV secolo, è stato realizzato negli anni ’70 del secolo scorso. È molto frequentato per la buona dotazione di attrezzature e servizi e la piacevole cornice alberata che lo caratterizza. Il settore della rocca vera e propria, nell’angolo a nord-ovest, è utilizzato come teatro all’aperto e ospita importanti spettacoli pubblici.

Una densa cortina di alberi, che si apprezza soprattutto dall’esterno della Rocca, ombreggia quasi interamente il giardino, molto adatto al riposo e al gioco libero dei bambini, protetti entro le mura della fortezza. Le alte chiome dei pioppi cipressini si affiancano a quelle di altre latifoglie (pioppi neri, pioppi bianchi, platani, frassini, bagolari) e, in misura minore, a sempreverdi (cedri, pini domestici, cipressi dell’Arizona, allori). A tratti, le diroccate mura della fortezza sono rivestite da macchie di edera oppure ospitano giovani alberi e arbusti cresciuti spontaneamente. I percorsi che attraversano l’area, da poco pavimentati in lastre di pietra naturale, invitano al passeggio e alla scoperta dei tanti suggestivi angoli di questo singolare spazio verde.

La rocca venne costruita dai Veneziani tra il 1457 e il 1470, durante il loro dominio su Ravenna, con funzione di controllo militare sulla città. Di forma quadrangolare, era divisa in due parti distinte: la rocca vera e propria, con quattro imponenti torrioni circolari agli angoli, e la cittadella, un piccolo borgo con casa della guarnigione, mulino, magazzini e officine; durante il dominio pontificio, la cittadella fu smantellata e i terreni trasformati in orti. La rocca passò poi dallo Stato Pontificio a quello italiano, quindi a privati e infine al Comune di Ravenna che, a partire dagli anni ’70 del secolo scorso ha restaurato le parti murarie del complesso e adattato gli spazi recuperati all’uso pubblico. L’ingresso principale al giardino è la suggestiva Porta della Cittadella, che scavalca su un ponticello in legno l’antico fossato di cinta, oggi prosciugato (sono ancora riconoscibili le asole dove scorrevano le catene del ponte levatoio).