via Lavichielle
Castelfranco Emilia (MO)
Il nucleo storico del bosco, caratterizzato dalla presenza di parecchie maestose farnie, si sviluppa su una superficie di quasi 4 ettari intorno ai ruderi della villa cinquecentesca appartenuta ai marchesi Albergati. Intorno si estendono una trentina di ettari nei quali i volontari dell’associazione, a partire dai primi anni ’90, hanno messo a dimora migliaia di piante sulla base di un progetto elaborato dall’architetto, designer e artista modenese Cesare Leonardi (coautore, tra l’altro, del volume L’architettura degli alberi, Mazzotta, 1982).

L’area più interessante del parco è sicuramente quella disposta intorno ai ruderi della villa: un sorta di quadrato caratterizzato da una densa vegetazione distribuita in prevalenza lungo il perimetro e nel complesso riconducibile a quella delle zone boscate di pianura (farnie, aceri campestri, olmi e, nel sottobosco, sambuchi, noccioli, cornioli). L’aspetto ornamentale proprio di un giardino storico è testimoniato dalla presenza di numerosi tassi. All’interno del bosco, oltre ai resti della villa, sono presenti una stalla fienile da poco ristrutturata, una cappella, un laghetto bordato da alcuni cipressi calvi e, nel settore settentrionale, in posizione un po’ periferica, la collinetta alberata di un’antica conserva. Nelle immediate adiacenza la presenza, un po’ disordinata, di tettoie, pensiline e coperture varie ricorda che l’area verde è da molti anni divenuta teatro, soprattutto nel periodo estivo, di una festa molto frequentata e di vari altri eventi. Intorno al nucleo storico del bosco, tra le vie Lavicchiello e Albergati, si estende la porzione più recente del parco, una trentina di ettari si superficie con ampi prati e numerosi giovani alberi sia isolati sia in piccoli gruppi. Tra le specie utilizzate dominano le farnie, a portamento sia espanso sia fastigiato, accompagnate da carpini bianchi, carpini neri, frassini, aceri campestri, spini di Giuda e lecci.

Bosco Albergati è quanto rimane del parco della cinquecentesca villa Albergati, una delle tante proprietà dell’influente famiglia senatoria bolognese. La residenza, detta “La Piccola” per non confonderla con il magnifico Palazzo Albergati nei pressi di Zola Predosa, si trovava al centro di un’ampia tenuta agricola che il conte Masetti Zanini, la cui famiglia l’aveva ricevuta in eredità dagli Albergati, vendette nel 1922 a Gaetano Barbieri. Pesantemente bombardata negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale e abbandonata, la villa è oggi poco più di un cumulo di macerie (nel 1967 i proprietari, nel tentativo non riuscito di trasformare l’edificio in albergo, finirono per demolire quasi del tutto le strutture storiche ancora riconoscibili). Nel 1971 il bosco e l’area agricola circostante, in virtù della legge Gullo-Segni che favoriva la gestione da parte dei contadini associati in cooperativa delle terre incolte e mal coltivate, furono dati in concessione alla cooperativa agricola Braccianti Terrazzieri di Manzolino, che in seguito riuscì ad acquistarli (la cooperativa, poi divenuta Fertilcoop e Agritur, è tuttora proprietaria dell’area).