


Sul retro del Padiglione delle Feste cresce uno dei lecci più sviluppati (diametro 95 cm) e altri esemplari dalle belle chiome si incontrano davanti al Centro Benessere e lungo i viali del parco, dove spiccano anche grandi platani e tigli (con diametri intorno ai 90 cm).
Notevoli sono le grandi farnie nella parte finale del viale che parte dalla piscina; la maggiore (diametro 120 cm) cresce un poco discosta rispetto all’estremità settentrionale del filare; un’altra di poco inferiore (diametro 117 cm) è compresa in un gruppo di farnie a margine di una radura prossima allo spigolo orientale dell’area verde.
Nella stessa zona risalta un gruppo di cinque esemplari di abete di Spagna dal bel portamento conico.
Più all’interno, tra i due viali di platani, spicca un grande cedro dell’Atlante (diametro 111 cm), mentre un quasi altrettanto grande cedro del Libano (diametro 108 cm) si trova nei pressi del gioco delle bocce; nell’area del minigolf, invece, insieme a cedri e pini, si nota un notevole esemplare di sofora (diametro 80 cm).
Il viale di tigli policormici al confine con il minigolf è un altro elemento di rilievo paesaggistico: gli esemplari più sviluppati mostrano 5-6 e in qualche caso anche un numero maggiore di fusti (a volte con diametri intorno ai 50 cm), che partono da grandi ceppaie per poi salire eretti a formare chiome allargate e in parte fuse tra loro.
Molti angoli del parco sono caratterizzati dalle ampie chiome dei pini domestici: esemplari tra i più significativi, con diametri intorno ai 50 cm, si incontrano lungo il confine settentrionale, sopra una siepe di agrifoglio, e nel lungo filare sull’argine del Montone, mentre nei pressi del Grand Hotel si nota un gruppo di pini d’Aleppo.
A margine della piscina svetta un’alta sequoia, in condizioni vegetative un poco precarie, con due solidi tronchi che partono da una base comune di un metro circa di diametro.
Di poco inferiore è, infine, il massiccio fusto che sostiene l’ampia chioma ben ramificata della roverella che campeggia nei pressi del Tempietto delle Acque.
Particolarità:
Su un affioramento roccioso nella parte più rilevata dell’abitato si staglia la medievale Fortezza di Castrocaro. La fortezza fu per qualche secolo dominio imperiale (nel 1164 ospitò Federico Barbarossa) per poi passare sotto il controllo del Papato, che la utilizzò come presidio militare e tribunale. Più tardi fu l’inespugnabile rocca a protezione di Castrocaro, divenuta capoluogo della Romagna Toscana dopo l’annessione, nel 1403, alla Repubblica di Firenze. Caduta in abbandono nel XVII secolo, in seguito alla costruzione di Terra del Sole, la fortezza, inutilizzata per tre secoli e soggetta a limitate alterazioni, è stata acquistata dal Comune di Castrocaro e, dopo il restauro concluso nel 2000, è oggi sede di un museo storico e di un’enoteca e teatro di eventi culturali (per informazioni: Ufficio Turistico - tel. 0543 767162 oppure Pro Loco di Castrocaro - info@ proloco-castrocaro.it - www.proloco-castrocaro.it).
Tipo:
parco
Particolarità:
Subito a lato del Parco delle Terme si sviluppa il Parco Fluviale del Fiume Montone, con un itinerario che accompagna per alcuni chilometri la sponda del corso d’acqua segnata da fasce di vegetazione tipica con pioppi e salici. Il percorso è parte di un più ampio tracciato ciclopedonale, in corso di completamento, che in futuro collegherà Forlì a Castrocaro Terme.
Tipo:
A un chilometro di distanza da Castrocaro, infine, in direzione di Forlì, si incontra Terra del Sole, la “città ideale” voluta da Cosimo I Medici nel 1546 per farne la nuova capitale della Romagna Toscana. Progettata secondo i canoni del Rinascimento, la cittadella conserva l’originale assetto, la chiesa e i monumentali edifici amministrativi, oltre ai possenti bastioni di cinta (uno dei quali oggi circonda uno spazio verde pubblico).
Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC)