I quattro esemplari di maggiori dimensioni si trovano però nelle due piccole aiuole simmetriche sul retro del Padiglione Allende: i loro tronchi misurano tra i 110 e i 115 cm di diametro e il più sviluppato raggiunge i 136 cm.
Altri esemplari con fusti intorno al metro di diametro (il maggiore misura 107 cm) si possono ammirare nelle vicinanze, spostandosi in direzione del confine, sia verso sud poco oltre la macchia di faggi, sia sul lato opposto intorno a una piazzola circolare.
Di poco inferiori, ma comunque di aspetto imponente, sono i cedri che vegetano nei pressi del chiosco del bar, tra i padiglioni Vallisneri e Morgagni, e quelli davanti alla facciata del Padiglione Valsalva, in particolare l’esemplare di cedro dell’Atlante (diametro 86 cm) che occupa tutta l’aiuola centrale con la sua ampia chioma ramificata dal basso.
Di un certo rilievo è il doppio filare di tigli sul retro del Padiglione Vallisneri e, per altri motivi, lo sono anche i due allineamenti di tigli davanti allo stesso padiglione, interessante esempio di un intervento di trapianto di grandi alberature andato almeno in parte a buon fine (si tratta di un’operazione assai complessa e delicata, non sempre destinata al successo e anche in questo caso il numero di esemplari ricollocati era in realtà maggiore rispetto agli esemplari sopravvissuti). Dal punto di vista delle dimensioni, tuttavia, i tigli più sviluppati, con diametri intorno ai 65 cm, non si trovano tuttavia in questi filari ma mescolati ad altre specie nei gruppi arborei distribuiti nell’area verde.
Notevoli sono anche i pini risalenti al primo impianto del parco: uno degli esemplari maggiori è un pino nero (diametro 87 cm) che cresce a lato del viale di lecci, all’altezza dell’estremità settentrionale del Padiglione Vallisneri (poco prima del doppio filare di tigli); nella stessa area prativa vegetano anche due pini domestici tra i più grandi, con diametri intorno ai 70 cm, e altri se ne incontrano sempre nelle vicinanze del viale dei lecci (il maggiore raggiunge i 77 cm di diametro).
Tra i lecci, un paio tra i più sviluppati si incontrano davanti al Padiglione Valsalva (diametri 59 e 63 cm) e altri del lungo viale si attestano intorno ai 60 cm di diametro.
La quercia più degna di nota, tuttavia, cresce isolata al centro di un prato davanti al Padiglione Morgagni: si tratta probabilmente di un ibrido di leccio, con foglie sempreverdi a margine ondulato; il diametro del tronco (60 cm) è simile a quello di altri esemplari, ma grazie anche ai rami più bassi che sfiorano il terreno, la sua ampia chioma di forma quasi sferoidale è di particolare effetto.
Particolarità:
Dal 2006 alcuni spazi interni del nosocomio e il parco sono parte di un Percorso storico-artistico realizzato sulla base di un progetto di valorizzazione del patrimonio dell’USL di Forlì, che include diverse pregevoli produzioni artistiche novecentesche, in parte provenienti dall’ex Ospedale “G.B. Morgagni”. Spiccano in particolare i dipinti del forlivese Giovanni Marchini (realizzati nel 1939), che abbelliscono la cappella del centro sanatoriale nel Padiglione Allende, e le opere di Carlo Zauli, Guido Baldini e Vittorio D’Augusta esposte nell’atrio del Padiglione Morgagni. Nel parco si incontrano, invece, varie sculture realizzate dagli artisti Elio Morri, Gianni Cinciarini, Augusto Neri e Graziano Pompili.
Tipo:
ospedale
Particolarità:
L’ex ospedale cittadino di Forlì, ora inglobato nel nuovo presidio ospedaliero, venne fondato nel 1907 e intitolato prima alla memoria di Aurelio Saffi e in seguito a Giovan Battista Morgagni. Anche questa struttura era inserita all’interno di un’ampia area verde, nella quale vennero impiantate nei primi decenni del secolo scorso molte alberature di carattere ornamentale: Il complesso è oggi inserito in un progetto urbanistico, in corso di realizzazione, che ne prevede la trasformazione in campus universitario. Alcuni spazi verdi dell’ex ospedale, che conservano ancora esemplari arborei rilevanti, diventeranno parte integrante del nuovo polo universitario e torneranno a essere fruibili al termine dei lavori.
Tipo:
parco
Particolarità:
Poco a nord dell’Ospedale “Morgagni - Pierantoni”, nei pressi della confluenza tra i fiumi Montone e Rabbi, si trova il Parco Urbano “Franco Agosto”, intitolato al primo sindaco di Forlì dopo la Liberazione, una gradevole area verde di recente realizzazione molto estesa e con un ricco corredo di latifoglie.
Tipo:
villa
Particolarità:
A un paio di chilometri di dall’ospedale, infine, nella frazione di San Varano, si trova Villa Saffi, dimora di Aurelio Saffi, oggi sede di un museo e circondata da un piccolo, interessante giardino.
Forlì (FC)
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Una fascia di verde formata, invece, da alti pini domestici e bagolari segue tutto il confine meridionale e si prolunga sul lato occidentale, sino a oltrepassare anche lo slargo ribassato che fronteggia l’ingresso posteriore del Padiglione Allende. Lo spiazzo, bordato da scalinate, cespugli di lagerstroemia e ibisco, è caratterizzato da due aiuole rialzate simmetriche che ospitano quattro maestosi cedri. Negli altri spazi verdi che circondano questo lato dell’edificio, attraversati da una trama di vialetti e piazzole, si impongono ancora cedri (dell’Atlante e dell’Himalaya) e pini (domestici, neri e di Aleppo), inframmezzati a gruppi di abeti rossi, faggi, ippocastani, aceri ricci o sofore. L’arredo verde del Padiglione Valsalva è distribuito, invece, soprattutto davanti alla facciata principale dell’edificio e in parte ai suoi lati, mentre il retro è oggi occupato da palazzine e altre strutture di servizio del nosocomio. Grandi aiuole con alberi e arbusti sempreverdi (magnolia, pino dell’Himalaya, cedri dell’Atlante e dell’Himalaya, bosso, alloro e altre specie) e gruppi di palme sono disposte in maniera simmetrica ai lati dell’ingresso. Nelle tre aiuole più centrali risaltano un grande cedro dell’Atlante e due gruppi di abeti argentati o del Colorado (Abies picea ‘Kosteriana glauca’ o anche Picea pungens ‘Kosteriana glauca’) che spiccano per il loro caratteristico fogliame molto decorativo. Nelle fasce laterali compaiono anche esemplari di albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera), sofora, acero riccio, acero americano e gruppi di pini domestici e di frassini accompagnati da macchie di arbusti ornamentali di uso frequente, come weigelia, filadelfo, Kerria japonica, magnolia di Soulange, Cydonia japonica e altri, che ravvivano con le loro belle fioriture molti spazi verdi del complesso ospedaliero.
Dopo la seconda guerra mondiale, in conseguenza delle nuove e più efficaci cure contro la tubercolosi, la struttura iniziò a cambiare destinazione, assumendo gradualmente la funzione di complesso ospedaliero. Per soddisfare le esigenze della città nel 1973 fu deciso il trasferimento di alcuni reparti dell’ospedale di Forlì, intitolato al celebre medico e patologo forlivese Giovan Battista Morgagni (1682-1771), dal centro cittadino ai padiglioni dell’ex sanatorio, dando forma al nuovo ospedale che venne intitolato anche a Luigi Pierantoni, medico e patriota antifascista, una delle vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944, a cui è dedicato anche un cippo presente nel giardino. Con la nuova destinazione anche i tre padiglioni cambiarono intitolazione: il padiglione infantile (la nave) fu dedicato al medico, biologo e naturalista Antonio Vallisneri (1661-1730), il padiglione adulti (l’aereo) ad Antonio Maria Valsalva (1666-1723), allievo di Marcello Malpighi e maestro di Giovan Battista Morgagni, mentre la colonia post-sanatoriale (il carro armato) fu intitolata alla memoria del presidente cileno Salvador Allende (1908-1973), laureato in medicina.
Alla fine del secolo scorso l’USL di Forlì, per poter disporre di spazi più adeguati e di strutture e tecnologie più moderne ed efficienti, ha deliberato la costruzione tra i tre padiglioni originari, in posizione centrale rispetto all’area dell’ex sanatorio, di un nuovo imponente edificio destinato a ospitare tutto l’Ospedale “G.B Morgagni”. Nel 2004 è stato inaugurato il nuovo Presidio Ospedaliero “G.B. Morgagni - L. Pierantoni, nel quale hanno trovato posto tutte le unità operative del vecchio ospedale e che oggi rappresenta una struttura d’avanguardia nel panorama ospedaliero nazionale e internazionale.