via Lumaca
Budrio (BO)
Tel: 051 6928210 - 800 215 255
Giardino storico
Il parco, al centro del quale spicca la rosseggiante Villa Rusconi, sorge nel piccolo centro storico di Mezzolara, a lato della ferrovia Bologna-Portomaggiore, insediata lungo il primitivo alveo del torrente Idice. L’area verde, che ha una superficie di quasi 5 ettari, si compone di un ampio settore in prevalenza prativo, che è punteggiato da gruppi di caducifoglie e sempreverdi, a volte di dimensioni considerevoli. Di fronte alla villa, verso nord, si estende un denso boschetto di latifoglie.

Nel suo complesso il disegno del parco non è caratterizzato da uno stile ben riconoscibile e mescola elementi dei giardini ornamentali tipici delle residenze di famiglie facoltose e caratteri peculiari dei boschi di pianura. In corrispondenza dell’ingresso principale, sul lato rivolto a nord-est, cresce un ombroso boschetto di farnie, aceri campestri e di monte, pioppi bianchi e carpini neri. Tutt’intorno alla villa, invece, intervallati da ampi prati, vari esemplari arborei ornamentali sono distribuiti in ordine casuale: ippocastani, magnolie, libocedri, un platano, un noce comune e una farnia secolare. Uno scenografico doppio filare di tigli potati a candelabro collega la villa con l’ingresso meridionale. Un gruppo di farnie affiancate da un filare di platani separa il parco dal campo sportivo nell’angolo sud-occidentale del parco. La zona a ridosso di via Riccardina, nella porzione occidentale del parco, ospita, a non troppa distanza l’uno dall’altra, due splendidi esemplari di tasso, uno maschile e l’altro femminile; nello spazio che divide le due piante crescono ippocastani, pioppi, pecci del Colorado e un maestoso ciliegio. Una breve siepe regolare di ligustro e qualche esemplare di bosso potato per mantenere la forma geometrica colmano parte dello spazio tra la villa e la casa del fattore, rievocando i giardini formali che un tempo erano accostati alle ville padronali. Nel parco, curata da un gruppo di volontari in accordo con il comune di Budrio, si snodano le stazioni di un percorso vita.

La rossastra di Villa Rusconi, che emerge tra il verde degli alberi e dei prati con la parvenza suggestiva di un castello medievale, è un edificio costruito verso la fine del ’400, anche se l’odierno aspetto è in larga parte dovuto ai forti rimaneggiamenti in stile neomedievale eseguiti nel corso dell’Ottocento. All’inizio del ’700, quando apparteneva ai Magnani, la villa appariva già fastosa, con l’elegante torretta al centro della facciata e l’arioso portico a tre arcate che precede l’ingresso. Nel 1813 la famiglia Rusconi la acquistò dai marchesi Malvezzi e, secondo alcuni autori, verso il 1840 l’edificio venne coronato di merli e arricchito di decorazioni in cotto, che ne alterarono l’aspetto originario. Nei pressi della villa, al margine del bosco, sorge il piccolo oratorio di Santa Ninfa, che un tempo di trovava sull’incrocio tra le strade per San Martino in Argine e per Molinella, in prossimità di una pericolosa ansa dell’Idice che, prima della deviazione del 1816, congiungeva Budrio con Molinella attraversando il paese di Mezzolara. Nell’oratorio, che fungeva da cappella funeraria dei Rusconi, fu sepolto tra gli altri, nel 1850, Giacomo Filippo Rusconi, cofondatore della Cassa di Risparmio in Bologna e direttore delle poste pontificie di Bologna; l’aspetto attuale dell’oratorio risale alla sistemazione fatta eseguire dai Rusconi nel 1839 del preesistente oratorio della Beata Vergine della Rosa (di epoca cinque-seicentesca). A ovest della villa sorge un ampio rustico porticato di color rosso vivo, un tempo adibito a casa del fattore, magazzino, rimessa delle carrozze e stalla per i cavalli, mentre sul lato orientale si trova un edificio di servizio più piccolo. Nascosta nel bosco a nord-est della villa, una collinetta coperta da fitta vegetazione sovrasta il vano seminterrato della ghiaccia, un tempo utilizzato per mantenere al fresco i cibi deperibili.