Raccolta d'Arte Moderna
Largo Relencini, 1
Lugo (RA)
Rustichelli Giuseppe detto Rustico
1912/ 2009
rilievo

pietra
cm 200 (a)
sec. XX (1950 - 1950)
Scultore e architetto, si accosta alla scultura frequentando giovanissimo la bottega del maestro Turri, intagliatore lughese. Frequenta la Scuola comunale di Disegno e con una borsa di studio concessa dalla Cassa di Risparmio di Lugo si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Si trasferisce dapprima all’Accademia di Firenze, dove ha come maestri gli scultori Griselli e Graziosi, e poi a Roma, dove completa gli studi in arti plastiche. Nella capitale, tra il 1936 ed il ‘40, entra in contatto con diversi artisti, da Fazzini a Mazzacurati, Omiccioli, Guttuso, Martini, Cambellotti che lo incoraggiano nel lavoro di scultore. Ottiene la laurea in architettura nel 1947 e per qualche anno è assistente di Marino Mazzacurati al Liceo Artistico di Roma. Dai primi anni Cinquanta svolge un’intensa attività come progettista, realizzando edifici pubblici in ambito ravennate e faentino. La fabbrica Everest a Fusignano (1950-54, poi ampliata) testimonia la padronanza dell’espressione strutturale; il complesso di case per operai di Faenza (1955-58) e la scuola elementare di Russi (1956) rivelano la sua adesione alla scuola di Ridolfi, nella scomposizione dei corpi sfalsati e ruotati rispetto alle strade. Un gran tetto a padiglione nel Liceo Scientifico di Lugo (1960, poi ampliato) sembra reinterpretare i grandi fienili tipici dell’architettura rurale bolognese. Al 1970 risale il Padiglione dell’Ospedale di Lugo. Nel ’70-75 progetta l’Istituto per Geometri e Ragioneri di Faenza e nel ‘75-78 realizza la scuola media di Cotignola. lezione di Le Corbusier. Al 1970 risale il Condominio Savorani a Lugo. Nell’ampliamento del Credito Romagnolo (1975-80) e nell’attigua Banca Commerciale (1981-85) si confronta con il centro storico e con le costruzioni contigue. La Chiesa e gli edifici parrocchiali a Giovecca (1975-80), la costruzione della Chiesa parrocchiale di San Francesco a San Lazzaro di Savena (1992), il Centro parrocchiale San Carlo Borromeo, sempre a San Lazzaro (2002), commissionatogli dal Cardinale Biffi, rivelano le sue doti di progettista impegnato nell’architettura sacra o in quella civile legata agli edifici religiosi.
Come scultore opera a partire dal 1928, utilizzando materiali vari, dal gesso alla cera, dal marmo, al legno, al bronzo. Espone alla Quadriennale di Roma nel 1935, dove un suo lavoro viene premiato. Le opere da lui realizzate nel primo dopoguerra vanno perdute e non consentono di ricostruire quella importante fase artistica. Il suo “ritorno alla scultura” si può far risalire al 1960, con un ritratto in bronzo della moglie. Nei lavori dei decenni successivi si colgono espliciti riferimenti alla cultura del Novecento: da Giacometti a Modigliani, da Malevich al pop. Rustico si cimenta anche con la scultura monumentale, realizzando tra il ’97 e il ’98 il “Monumento alla Vittime Civili di Guerra”, collocato in un’aiuola davanti alla Stazione ferroviaria di Lugo.
Il Comune di Lugo ha reso l’omaggio più recente a Giuseppe Rustichelli (Rustico) nel 2004, con una mostra allestita alle Pescherie della Rocca, corredata da catalogo, che ha documentato la sua duplice di attività di architetto e scultore a partire dalla prime opere del 1928.