via Berti
Bologna (BO)
Data di costruzione / dismissione: 1899 - 1974
Alla fine dell’Ottocento, la presenza del foro boario in un’area destinata allo sviluppo urbanistico, indusse il Comune di Bologna a progettare il trasferimento del mercato bestiame in una zona indicata dal Piano Regolatore redatto nel 1889. Nel corso del 1894, con la nomina di Filippo Buriani a direttore dell’Ufficio Tecnico Comunale, venne completata la progettazione di una struttura che nel dicembre dello stesso anno fu presentata alla Giunta Comunale. Gli elaborati, redatti in collaborazione con Arturo Carpi e Giovanni Mantegazzini secondo modelli ricorrenti nella manualistica dell’epoca, indicarono una sostanziale analogia con edifici realizzati in altre città italiane. Per giudicare nel dettaglio il progetto presentato, il Sindaco nominò una commissione che nel 1896 diede parere favorevole alla realizzazione del mercato, sottoposto nell’aprile dello stesso anno alla definitiva approvazione del Consiglio Comunale. La costruzione avviata nel 1897 sotto la guida di Emilio Saffi, nonostante una sorta di inaugurazione avvenuta nel 1899, si concluse definitivamente nel 1902. I mattoni trafilati a macchina e le mangiatoie in terracotta vennero forniti dalla Fornace Galotti, le opere in ferro dalla Officina Maccaferri e gli impianti dalla Officina Calzoni. La struttura presentava un ingresso collegato a due fabbricati laterali e al suo interno erano previsti gli uffici della direzione, il ristorante, il caffè, la sala borsa, la posta, il telegrafo ed il servizio ferroviario, oltre alle stalle degli animali. Tuttavia, nonostante l’impegno dell’Amministrazione, il mercato non raggiunse mai i risultati attesi e gli anni del primo conflitto non favorirono il suo decollo. L’attività riprese nel secondo dopoguerra per proseguire sino al 1974, anno della definitiva chiusura e del trasferimento in una nuova struttura. Dopo un intervento di recupero completato nel 1988, il mercato è diventato sede del Centro Civico del Quartiere Porto ed è stato dichiarato di interesse culturale nel 2007. Ospita una biblioteca, una scuola materna, una sala cinematografica, uno studentato, alcuni uffici pubblici.