Villa Saffi
Via Firenze, 164
Forlì (FC)
manifattura italiana (?)
busto

gesso/ patinatura
cm 46 (la) 72 (a) 30 (p)
sec. XIX (1875 - 1899)
n. Villa Saffi, n. 29
Busto maschile in gesso patinato a imitazione del bronzo: l'uomo è colto frontalmente ed è raffigurato in età avanzata, vestito con giacca, camicia e fiocco al collo. Il busto poggia su una base cilindrica tornita.


Busto anonimo di Aurelio Saffi, colto in età avanzata e realizzato dunque presumibilmente a ridosso della morte avvenuta nel 1890.
Importante figura del Risorgimento italiano, Aurelio Saffi fu un politico di spicco dell'ala repubblicana radicale incarnata da Giuseppe Mazzini, di cui è considerato l'erede politico. Nato a Forlì il 13 ottobre del 1819, si laureò in Giurisprudenza a Ferrara nel 1841 e fece pratica forense a Roma fino al 1844, entrando così in contatto con gli ambienti più progressisti italiani. Iniziò l’attività politica nella sua città natale: venne eletto nel 1846 Consigliere comunale e quindi Segretario della Commissione amministrativa della Provincia Forlì e prese posizione contro il malgoverno locale dei rappresentanti dello Stato Pontificio. Si accostò presto alle posizioni rappresentate da Giuseppe Mazzini a cui rimase sempre fedele e legato da profonda amicizia, tanto che nel turbolento anno 1848 partecipò alla principale operazione politica organizzata da Mazzini: la costituzione della Repubblica Romana. Nella capitale il potere fu infatti sottratto al pontefice Pio IX, fuggito a Gaeta, e fu convocata un’assemblea Costituente per definire il nuovo assetto dello Stato Pontificio. Saffi vi partecipò da subito come deputato per la Provincia di Forlì, ma quando il 9 febbraio del 1849 fu proclamata la Repubblica Romana, venne chiamato a reggere dapprima il Ministero dell’Interno, per poi, vista la gravità della situazione, a costituire con Mazzini e Carlo Armellini il Trumvirato. Tale esperienza politica fu purtroppo di breve durata, in quanto la nuova Repubblica cadde nel luglio 1849, dopo appena cinque mesi. Saffi raggiunse quindi Mazzini in Svizzera, per poi trasferirsi con lui a Londra nel 1851. Dopo il fallimento di una tentata insurrezione nelle Romagne nel 1853, tornò in Inghilterra, stabilendosi a Oxford dove ottenne la cattedra di Lingua e Letteratura presso la Taylor Institution e condusse sui giornali e attraverso conferenze pubbliche un’intensa ed incisiva azione di propaganda a favore della causa italiana. Negli stessi anni frequentò la casa di John Craufurd e di Sophia Churchill, ferventi mazziniani e membri della Società degli Amici dell’Italia, dei quali nel 1857 sposò la figlia Giorgina Janet Craufurd (Firenze, 1827 - San Varano, Forlì 1911), per tutta la vita validissimo sostegno e collaboratrice fondamentale di Aurelio. Rientrò in Italia nel 1860, stabilendosi a Napoli dove diresse il giornale “Il Popolo d’Italia” e nel 1861 venne eletto nel collegio lucano di Acerenza deputato al parlamento del nuovo Regno d'Italia. Si dimise però nel 1864, tornando prima in Inghilterra, per poi stabilirsi nel 1867 definitivamente con la famiglia nella villa di campagna di San Varano ( frazione di Forlì), che dal 2002 è stata trasformata in casa museo e aperta al pubblico con la denominazione di "Villa Saffi". Qui si dedicò all’organizzazione del movimento repubblicano, impiegandosi soprattutto a favore delle autonomie locali e dei problemi sociali. Partecipò anche attivamente alla vita politica locale e dal 1878 al 1890 ricoprì il ruolo di insegnante di Diritto presso l’Università di Bologna. Morì a San Varano a 70 anni il 10 aprile del 1890.