tela/ pittura a olio
sec. XIX (1873 - 1873)
Anche se la documentazione menzionata non riporta indicazioni risolutive di
carattere iconografico o relativamente alle misure dell’opera, sembra probabile che si tratti del dipinto in questione.
Nel 1873 Muzzioli, diciannovenne, era appena andato a Roma, all’Accademia
di San Luca, per gli studi del Pensionato Poletti. Il ritratto di anziana signora eseguito quell’anno dice di come già a Modena,
negli anni dell’accademia modenese a fianco dell’amico Adolfo Venturi e del
maestro bresciano Mario Di Scovolo, il pittore avesse potuto maturare un chiaro orientamento naturalista. Quando il modello di ritratto malatestiano ancora si imponeva nell’ambiente modenese, Muzzioli ne contraddiceva le regole scegliendo una riquadratura ravvicinata e una visione pienamente frontale della persona ritrattata, appena contraddetta dal leggero spostamento del busto e dal sopravanzare del braccio sinistro, la mano sobriamente inanellata e appoggiata sul manicotto di pelliccia. La luce proveniente da sinistra serviva al pittore per una descrizione analitica e impietosa dei tratti del volto, resi con scrupolo epidermico, ogni ruga debitamente mostrata con tratto incisivo. Se si accetta per il quadro l’ipotesi dell’acquisizione nel 1937 dalla famiglia del pittore, è possibile pensare che la persona ritratta appartenesse alla stessa cerchia famigliare,
a spiegazione del rapporto tutto sommato di intimità e consuetudine che si esprime nell’atteggiamento della donna stessa