pietra arenaria/ scultura
sec. XV (1425 - 1449)
Il Sant’Antonio abate di origine ignota venne inizialmente attribuito al corpus delle opere di Jacopo della Quercia. Successivamente fu avvicinato all’anonimo scultore che aveva realizzato il sepolcro di Antonio e Niccolò Fava nella chiesa bolognese di San Giacomo maggiore. L’artista fu responsabile di diverse opere non solo in città, come l’Assunta della Sagra di Carpi, la Dormitio Virginis di Santa Maria della Tomba di Adria ed i portali della cattedrale di Pietrasanta. Le caratteristiche formali del Sant’Antonio evidenziano una sostanziale dipendenza dallo stile più tardo di Jacopo della Quercia e ne sottolineano il radicamento culturale bolognese e la formazione del Maestro del Sepolcro Fava in seno alla bottega del grande artista senese.