tela/ pittura a olio
sec. XVIII (1773 - 1773)
Il dipinto era ritenuto nella tradizione inventariale opera di Angelo Gottarelli e successivamente di Ubaldo Gandolfi, da parte di Buscaroli (1938), per la vena psicologica che lo contraddistingue. L’età dei due ragazzi effigiati spinge verso una datazione del dipinto al 1773 circa, anno in cui operava ad Imola il forlivese Giacomo Zampa; il pittore, che risponde alle caratteristiche stilistiche dell’opera, era legato da forti rapporti con il padre dei due fanciulli, il conte Nicola Gommi, figura di grande promotore delle arti, il quale commissionò all’ artista la decorazione della propria abitazione ed il completamento di un suo ritratto (Meloni 1830).