Museo di Storia della Psichiatria
Via Amendola, 2
Reggio Emilia
rame
legno
ottone
cm.  270 (a) 106 (la) 71 (l) 43 (d)
da 1800 a 1820
n. 16
Capiente vaso di rame chiuso da coperchio e sostenuto da un alto treppiede; presenta un foro sul fondo apribile tirando la leva posta a fianco.Parti componenti: vaso // treppiede

caduta controllata di acqua fredda, goccia a goccia, sulla testa del malato durante bagni caldi
L'utilizzo più probabile del vaso fu quello di "dare la goccia", ossia di lasciare cadere dall'alto una modesta quantità di acqua fredda, versata nel vaso aprendone il coperchio e liberata tirando la leva che apre il foro sottostante, sulla testa del malato, immerso in una tinozza piena di acqua calda, con lo scopo di ottenere un effetto calmante. Si può altresì ipotizzare che il vaso contenesse sostanze balsamiche, versate "goccia a goccia", sempre azionando il meccanismo che apre il foro, non sulla testa ma nell'acqua destinata al bagno del malato, sempre allo scopo di ottenere un seppur blando effetto calmante.