This paragraph should be hidden. idcardrel 172689 Balestri Domenico
Balestri Domeniconotizie sec. XVI
tela/ pittura a olio
sec. XVI (1500 - 1599)
"In ognuna delle parti figura una scena principale incorniciata da una fascia, a fitta decorazione di candelabre e di puttini, contenente medaglioni con episodi della vita dei santi; l’insieme si completa con un riquadro minore e con immagini di evangelisti, di dottori della Chiesa e di religiosi in preghiera nei ritagli quadrangolari degli angoli.Nel verso che narra della vita di san Giovanni Battista troviamo, nei piccoli quadrati angolari del festone, i quattro evangelisti (Giovanni con l’aquila, Luca con l’angelo, Marco con il leone, Matteo con il toro) e nei due rettangoli marginali in basso padri bianchi in preghiera.
La figurazione centrale, di maggior respiro, è articolata ai due livelli del “Banchetto di Erode” e della “Decapitazione del Battista”; nel rettangolo inferiore è raffigurata la natività del santo. Nei quattro medaglioni del fregio: in alto, incontro del Battista con Gesù; a sinistra, Zaccaria nel tempio riceve l’annuncio della nascita del Battista; a destra, il santo rifiuta il battesimo a Erode e lo condanna; in basso, il battesimo di Gesù. Nel verso con le storie di san Giovanni Evangelista la distribuzione si ripete: i quadrati angolari della cornice presentano quattro dottori della Chiesa (in alto a sinistra: san Gregorio Magno papa; in alto a destra: san Bernardo [San Benedetto] abate; in basso a sinistra: sant’Agostino vescovo; in basso a destra: sant’Ambrogio vescovo) e nei due rettangoli marginali in basso padri bianchi in preghiera. La figurazione centrale è articolata ai due livelli dei “Dignitari che assistono al martirio” e del “Martirio del santo nell’olio bollente” (da cui però uscì illeso). Nel riquadro inferiore è raffigurato il santo che riceve dall’angelo l’ordine di scrivere l’Apocalisse. Nei quattro medaglioni dei fregi sono presentati interventi miracolosi della vita del santo. È fuor di dubbio l’esistenza, in quest’opera, di affinità di gusto con le decorazioni a grottesche della Ferrara della seconda metà del Cinquecento; ma non risulta lecito avanzare ipotesi su rapporti di stretta dipendenza stilistica da qualche opera nota, se non altro per le differenziate destinazioni di tali decorazioni fantastiche e per la diversità dei supporti e dei materiali su cui venivano realizzate". (Viroli, 2008)