sua cromia originale e lasciando a vista la preparazione fatta di gesso e materiale organico. Vista la oomplessità dell'opera nella sua lettura si è deciso in accordo con la Direzione Lavori di eseguire delle idagini stratigrafiche ed identificare quante ridipinture aveva subito l'opera e in quali condizioni fosse loriginale: per fare questo abbiamo prelevato quattro campioni tre sul corpo e uno nel perizoma
Finita la pulitura della superficie anteriore della scultura siamo passati alla parte posteriore: questa era gravemente danneggiata vi erano mani di colore rosa a tempera strati disomogenei di gesso che occultavano le fessurazioni del legno, attacchi e depositi di insetti, sollevamento della preparazione e numerose parti con legno a vista Per prima cosa abbiamo tolto con il bisturi il gesso che riempiva le fessure del legno,abbiamo rimosso con impacchi di solvent-gel le ridipinture e appurato con certezza c~e il retro aveva subito l'attacco di umidità e di insetti xilofagi Con molta probabilità la croce su cui appoggiava era andata distrutta e aveva influito sulla cattiva conservazione del retro del Cristo quella che rimane è la preparazione motto sottile giallastra fatta di gesso e colla animale e il lacerto nel retro del perizoma a testimonianza di come era dipinto.
DA punto di vista strutturale il punto debole erano gli innesti di testa braccia: infatti queste applicate al busto con perni di legno e rinforzate con tela di lino successivamente gessate e dipinte, avevano perso la
capacità di ancoraggio. Sono state fatte delle iniezioni localizzate nelle fessurazioni con colla forte ammale, per rendere ancora resistenti le vecchie tele facendone penetrare anche nel legno dove atcessario. In accordo con la Direzione lavori si è pensato di ricostruire le falangi mancanti di entrambe kmani (quattro nella destra e due nella sinistra)e l'alluce del piede destro con una resina per restauro compatibile con i movimenti del legno,I'araldite b 72. Tutte le lacune sono state stuccate a livello con gesso di Bologna e colla animale, il restauro pittorico nel fronte è stato eseguito con velature di colore a vernice che non ossida nel tempo, e con un risultato di tipo mimetico. Nel retro le stuccature e le grandi fessurazioni sono state chiuse a cera d'api naturale e quello che rimaneva della preparazione è stata consolidata ma non ritoccata poiché la superficie originale perduta era troppo estesa .Infine è stata fatta la disinfestazione dai tarli con Permatar in ambiente sottovuoto.
l'aureola tonda con bordo rosso è stata ridorata con foglia oro 23
arati e ricollocata sulla testa del Crocifisso. restauro della croce; questa è opera diun assemblaggio in quanto le parti applicate dorate sono di epoca settecentesca mentre la croce è di epoca ottocentesca. Saggi preliminari hanno evidenziato che sotto lo smalto marrone vi era una policromia nera facilmente riportata alla luce con solventi idonei . Tutte le parti dorate insieme alla cartella I.N.R.I sono state pulite dalla polvere con acqua e ammoniaca al 2096 stuccate le lacune con gesso e colla animale e reintegrate con i colori a vernice e foglia oro. Ultimato il restauro la scultura è stata ricollocata sulla croce non fissandola alle braccia troppo delicate ma tramite una barra di ferro passante attraverso un foro già esistente sulla schiena e sulla croce con lo scopo di non gravare il peso sugli arti.