Cortile del Museo del Risorgimento e della Resistenza
Corso Ercole I d'Este, 19
Ferrara (FE)
Legnani Luigi
1852/ 1910
busto
busto a Camillo Benso conte di Cavour

marmo/ scultura
cm.
sec. XIX (1883 - 1883)
Il busto in marmo scolpito ritrae le fattezze di Camillo Benso conte di Cavour.

Il ritrovamento del busto dedicato a Camillo Benso conte di Cavour esposto nel cortile di ingresso del Museo del Risorgimento e della Resistenza, coincide con quello del busto del generale Giuseppe Garibaldi realizzato da Ambrogio Zuffi, ugualmente qui collocato.
Entrambe le opere, infatti, furono rinvenute attorno al 1980 dal dottor Giacomo Savioli — in quegli anni direttore dell’Archivio storico comunale di Ferrara — durante lavori di pulizia in un sottotetto del Palazzo Municipale, nascosti da un cumulo di pietrisco pronto per essere trasportato alla discarica. La loro realizzazione è collegata alla prima riflessione storica sull’impresa risorgimentale, scattata in tutta l’Italia dopo la morte di Giuseppe Garibaldi a Caprera (2 giugno 1882).
Anche del busto di Cavour è stato presentato il restauro il 19 maggio 2011, finanziato dal Lions Club IV Circoscrizione Ferrara Alto Polesine, nell’ambito delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia.
La storia di questa opera inizia l’8 dicembre 1882, quando il Consiglio comunale deliberava di onorare la memoria di Cavour (Torino, 1810-1861). Il 25 gennaio 1883 lo scultore ferrarese Ambrogio Zuffi si offriva per eseguire un busto del politico e patriota torinese, per un compenso di 500 lire. L’artista diceva di avere già studiato il tema preparandone la ‘maschera’ e perfezionandola mediante fotografie.
Dapprima la Giunta — come testimonia la delibera del 31 gennaio 1883 — era orientata a bandire un concorso tra gli artisti ferraresi, al quale erano intenzionati a partecipare anche Luigi Bolognesi e Luigi Legnani, ma il 24 febbraio successivo la stessa Giunta chiedeva di adire a trattativa privata con Legnani, forse per bilanciare l’affidamento dell’incarico ad Ambrogio Zuffi per l’esecuzione del busto di Giuseppe Garibaldi.
Lo scultore ferrarese Luigi Legnani, dopo aver compiuto i primi studi a Ferrara, si perfezionò a Milano all’Accademia di Brera, conseguendo notevoli successi; tornato a Ferrara, eseguì numerose opere per il cimitero della Certosa nonché per le Amministrazioni comunale e provinciale.
Il 6 aprile Legnani annunciava di avere già completato il modello e di avere iniziato a lavorare il marmo appena arrivato, chiedendo nel contempo un sopralluogo dei tecnici nel suo studio di via Borgo dei Leoni.
Terminata l’opera — firmata sul retro «Luigi Legnani 1883» — il 20 novembre, fu sottoposta al collaudo di rito da parte della Commissione di Ornato e il 4 dicembre la Giunta decise di collocarla — assieme al busto di Garibaldi — nell’antisala del Consiglio comunale, dove diversi documenti testimoniano dell’esistenza di un altro busto dedicato a Vittorio Emanuele, mai rintracciato.