MUSAS - Museo Storico Archeologico
Via della Costa, 26
Santarcangelo di Romagna (RN)
ambito romano
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 100 (la) 135 (a)
sec. XVIII (1769 - 1774)
Ritratto da parata, con il Pontefice seduto su una sontuosa poltrona intagliata, con il gesto di benedire. Tiene in mano una lettera. Su un tavolo la tiara papale; il Papa veste abiti color porpora bordati di pelliccia. Rispetto ad altri ritratti ufficiali presenta una variante sullo sfondo, con una scritta che evidenzia la nascita del Papa a Santarcangelo.


Il dipinto è stato con ogni probabilità eseguito tra il 1769 (anno di elezione a Pontefice) e il 1774 (anno della morte) da un pittore romano di mediocre qualità. Papa Clemente XIV (pontificato 1769-1774), al secolo Giovanni Vincenzo Antonio (e in religione Lorenzo) Ganganelli nacque a Santarcangelo di Romagna il 31 ottobre 1705. Lascerà la città natale già nel 1710, senza mai interrompere i rapporti che si intensificheranno dopo la promozione cardinalizia. Il conclave del 1769, che seguì alla morte di Clemente XIII, fu il più contrastato in almeno due secoli di storia. La questione di fondo era l’Ordine dei Gesuiti, il cui destino sembrava in bilico. Le potenze cattoliche erano compatte nell’esigere che non venisse eletto un amico della Compagnia di Gesù. La famiglia dei Borboni pretendeva anzi che i candidati si impegnassero a sopprimere l’Ordine. Il 19 maggio 1769 la scelta per l’elezione del pontefice cadde su Ganganelli, non tanto perché nemico dichiarato dei Gesuiti, quanto perché era il meno inviso alle varie fazioni contrapposte. L'accusa di simonia, che gli fu rivolta, era sicuramente stata diffusa dai Gesuiti, che nutrivano nei suoi confronti una grande avversione, sebbene non esistesse alcuna prova che Ganganelli avesse realmente intenzione di sopprimere l'ordine, cosa che in realtà fece, spinto da pressioni esterne e politiche, nel 1773, promulgando un editto che decretava lo scioglimento della Compagnia di Gesù. Nel corso dell'anno successivo allo scioglimento dell'ordine si verificò un repentino peggioramento della salute del Papa che lo condusse in poco tempo alla morte, avvenuta il 22 settembre 1774. La soppressione della Compagnia di Gesù ha profondamente caratterizzato il pontificato di Clemente XIV, tanto da mettere in secondo piano i suoi meritori tentativi di ridurre il carico fiscale dei sudditi e di riformare la pubblica amministrazione dello Stato Pontificio, nonché il suo atteggiamento favorevole allo sviluppo delle arti liberali e alla diffusione della cultura, di cui il museo Pio-Clementino rimane a perenne testimonianza. L'ultimo suo atto ufficiale fu la promulgazione dell'Anno Santo per il 1775 che sarà celebrato da Pio VI. I suoi concittadini di Santarcangelo eressero in suo onore un suggestivo arco iniziato nell'anno della sua elezione e terminato nel 1777.