Museo Arcivescovile
Piazza Arcivescovado, 1
Ravenna
marmo del Proconneso/ lavorazione a giorno
elementi architettonici
manifattura bizantina
sec. V d.C. (440 - 499)
cm 43 (a) 55 (la) 51 (lu) 39 (d)
Il capitello presenta nella parte superiore 4 protomi di ariete in corrispondenza degli angoli, le cui corna, con la loro curvatura ricordano il motivo originario delle volute. Al centro di ogni faccia vi sono alternativamente (e quindi opposti a due a due) una cornucopia (forma vegetale sporgente con frutta e ovoli) e 1 rapace visto frontalmente con un animale tra gli artigli. Il toro, in basso, è come quello dei capitelli teodosiani, ossia ornato da foglioline seghettate disposte obliquamente. L'abaco, in alto, è a 3 modanature.

Nel 1931 il capitello che si trovava nella basilica di S. Apollinare in Classe fu trasferito al museo arcivescovile. Il capitello a due zone risale, come tipologia, all'epoca ellenistica e romana e fu assunto come modello dagli artisti cristiani che lo arricchirono di nuovi motivi. Si tratta di un capitello molto diffuso nel V secolo ed esemplari affini si ritrovano in tutto il bacino mediterraneo: dall'Italia all'Egitto, da Costantinopoli alla Grecia, all'Asia Minore. Secondo Ricci e Bovini questo capitello e gli altri 3 conservati sempre al museo proverrebbero dalla basilica ursiana (duomo) e risalirebbero al primo periodo costruttivo (inizio V secolo). Di diverso parere sono Farioli e Novara perchè questi capitelli sono stilisticamente attribuibili ad un periodo posteriore (seconda metà V secolo se non addirittura all'inizio del VI); quindi se si può ipotizzare che provenissero effettivamente dalla cattedrale, dove Rossi, Fabri e Amadesi dicono di avere visto sopra le colonne capitelli con "aquile e capo d'ariete" non è detto che vi fossero stati collocati fin dall'origine.