Museo di Palazzo Poggi
Via Zamboni, 33
Bologna
carta/ stampa calcografica/ acquaforte su rame, tela/ colla
sec. XVII
n. 315/20
Una lunga didascalia è posta al di sotto della sezione della nave inglese. Questa occupa una fascia che ricopre circa 1/5 dell’intera carta ed è suddivisa in 25 campi. Purtroppo sono presenti varie lacune. Ogni campo indica una parte dello scafo utilizzando una lettera dell’alfabeto seguita dal nome del componente (per un totale di 119). I componenti essenziali sono così indicati: A. La prua, B. Sul castello di prora, C. Nel castello di prora, D. Il ponte armato mediano a prora, E. Il ponte armato inferiore a prora, F. La stiva, G. [...], H. Nella cala della parte centrale della nave, I. La stiva della parte centrale della nave, K. La torre del ponte armato della parte mediana della nave, L. Il ponte armato centrale della parte mediana della nave, N. [...] albero di maestra, O. Il cassero di poppa, P. La poppa, Q. La cabina del capitano luogotenente di vascello, R. La cabina di poppa, la quale è divisa […]. maestro e gli ufficiali dei segretari. S. La cabina di lusso, fuori dalla quale è costruita la camera da letto e le altre comodità per il comandante in capo, T. La stanza di sorveglianza nella quale sono i militari scelti e gli ufficiali da sbarco, V. Le cabine separate degli ufficiali […].albero di maestra, nelle quali sono posti comunemente i soldati che fanno le loro guardie per entrare nel porto, W. La cannoniera, X. La stanza del pane, Y. La camera del cameriere di bordo dove tutti i rifornimenti sono pesati e serviti, Z. La cavità per l’ufficiale pagatore, il medico e l’ufficio sotto il comandante in capo, E. La piattaforma della stiva dove i rifornimenti sono fatti in tempo per servire e prendersi cura degli uomini feriti. In fondo alla didascalia è presente un’iscrizione che rende noto come l’intera incisione della nave si debba al desiderio del capitano Thomas Philips, secondo ingegnere d’Inghilterra.
La didascalia ha una funzione didattico-descrittiva e funge da importante supporto al disegno della sezione. Le principali componenti dello scafo sono indicate con le lettere maiuscole dell’alfabeto secondo l’ordine di quest’ultimo. Tali lettere sono seguite dalla scritta che ne indica la componente. Un’ulteriore scomposizione relativa agli elementi presenti nel componente avviene utilizzando dei numeri seguiti dall’indicazione dei nomi di quest’ultimi.

Le stanze dedicate alla Geografia e alla Nautica del Museo di Palazzo Poggi comprendono 22 carte murali da parete, circoscrivibili ai secoli d'oro della cartografia europea, in particolar modo olandese, il XVII ed il XVIII. Tra questi beni si conserva anche la sezione di nave, una produzione inglese da ricondursi al secolo XVII.
L'allestimento odierno ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascelli e navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto all'atto della fondazione nel 1711).
Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.
In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, venne spostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.
Dal 2000, anno di apertura del museo, le carte sono ritornate alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.
La sezione di nave è presente nell'inventario dell'istituto del 1744, dove compare registrata alla voce: "spaccato di una gran nave inglese", compare inoltre in quello dell’8 maggio 1776 dove è indicata assieme alla carta piccola e alla carta grande delle navi. La stampa passa poi al Gabinetto Astronomico, comparendo nell’inventario del 1843, redatto da G. Ceschi.
Si può ipotizzare un uso didattico della carta, suffragato dalla minuziosa descrizione dello scafo e dal ricchissimo apparato didascalico.