Notizie storico-critiche:
Le scarse tracce degli elementi compositivi del soffitto, inseriti in una situazione di degrado totale e di disordine per lavori edilizi svolti e sospesi, ci hanno permesso comunque di individuarne la tecnica costruttiva:
in appositi incastri praticati nei travetti erano posti i listelli (regoli) che coprivano i giunti (conventi, connessure), in modo da impedire la caduta di detriti o polveri da infiltrazione, anche a causa dei movimenti della struttura lignea estremamente elastica.
L’orditura secondaria poggiava in origine su una sola trave (come era facile notare dalle tracce rimaste evidenti;
La struttura compositiva anche se semplice è composta di travicelli ben riquadrati a spigoli vivi; motivi decorativi semplici, ma eleganti, dipinti a tempera con l’uso parziale di stampini, sui lati dei travicelli, delle bussolette e sui regoli.
Stato di conservazione:
La struttura lignea si trovava in pessimo stato di conservazione con notevoli lacune (mancavano gli elementi lignei di finitura ed oltre il 50% del tavolato originale, accatastato malamente al piano terra su un terreno estremamente umido); le teste dei travicelli presenti, infisse nella muratura, erano fortemente degradate (sfaldamento delle fibre, polverizzazioni, ecc.) e non svolgevano più alcuna funzione portante.
L’orditura principale era composta da due travi poste lateralmente al punto in cui si trovava originariamente l’unica trave principale. Una terza trave era stata posta in sostituzione di un muro che anticamente delimitava la stanza e la divideva da un corridoio contiguo. Erano presenti in maniera generalizzata fenomeni di attacco biologico (carie a cubetti, microrganismi, ecc.), mancavano porzioni di travetti a causa di precedenti interventi e modifiche architettoniche (probabile inserimento di una scala che erano stati integrati con giunzioni di sostegno costituite da listelli grezzi, che non svolgevano più una corretta funzione portante.
La pellicola pittorica presente risultava abrasa in più punti e presentava modificazioni cromatiche con scurimenti localizzati in zone di polverizzazione e scagliatura.
Descrizione dell'intervento:
L’orditura principale e secondaria dopo essere stata numerata è stata rimossa eliminando i punti di vincolo (chiodi, ecc.), sfilando le teste marcite dalla muratura circostante e trasportandone gli elementi in una sala contigua allestita appositamente.
Gli interventi sull’orditura principale e secondaria, hanno avuto lo scopo di risanarne gli elementi che la compongono ed inoltre di ripristinare la struttura stessa e riposizionarla nella situazione originaria.
E’ stato eseguito un consolidamento su una delle travi presenti.
Per avere garantita una funzione portante si è inserita una lamina d’acciaio appositamente costruita.
- è stato praticato un incavo longitudinale lungo tutta la trave in cui è stata inserita una lamina d’acciaio; i due elementi sono stati resi solidali mediante allettamento di resina epossidica;
- è stata scelta la trave che presentava migliori caratteristiche sia estetiche che di conservazione, l’incavo è stato eseguito con una fresa appropriata;
- la muratura è stata preparata rimuovendo la tamponatura che ricopriva l’alloggiamento dell’antica trave.
B)intervento di ricostruzione delle parti mancanti:
- si è utilizzato legno della medesima essenza (abete) e dimensioni di quello antico ottenendo un modulo elastico soddisfacente su ogni elemento ligneo;
- e integrazioni sono state collegate mediante la preparazione delle teste da congiungere con lunghi tagli diagonali sui lati superiore e inferiore sono stati avvitati in maniera alternata mordenti in acciaio.
Interventi sulle superfici
Sono state eseguite puliture differenziate:
sulle parti con cromie una pulitura chimico meccanica con tamponcini e soluzione acquosa leggermente basica, con azione manuale (bisturi e strumenti da odontotecnico) per la rimozione degli strati sovrammessi (polveri, mordenzature, scialbo); pulitura ad azione manuale con gomme a bassa viscosità (gommapane);
sulle parti senza cromie è stata fatta una pulitura della superficie con spugnature con soluzioni di acqua e ammoniaca e successiva spazzolatura con spazzole di nylon.
Sono state rimosse tutte le stuccature di precedenti interventi non idonee che provocavano fenomeni di degrado ed ostacoli al naturale movimento del legno.
Sono state consolidate tutte le superfici mediante impregnazioni a pennello di polimero acrilico per fare aderire perfettamente la pellicola pittorica al supporto ligneo e migliorare le proprietà meccaniche delle fibre del legno deteriorato;
per rallentare l’evaporazione del solvente e favorire la penetrazione del prodotto le superfici sono state protette temporaneamente con fogli polietilenici per 12 ore ca.
Tutte le superfici sono state impregnate a pennello e/o sono state eseguite iniezioni con un biocida contro attacchi di insetti xilofagi e di microrganismi biodeterogeni; per una corretta azione del prodotto si è eseguita una temporanea sigillatura delle superfici con fogli di polietilene.
Gli elementi compositivi del soffitto sono stati ricollocati nei punti originali e quelli mancanti (tavolato, cornici, regoli, ecc.) sono stati rifatti con legno della stessa essenza.
Le parti decorate sono state reintegrate cromaticamente o in maniera mimetica o riducendo l’interferenza visiva dello strato preparatorio con colori all’acquarello; le parti in legno sostituite sono state tinteggiate a tempera e ridecorate parzialmente per evidenziarle maggiormente.
Sulle parti acromatiche è stato distribuito un polimero acrilico a protezione finale dagli agenti atmosferici e per la presentazione estetica delle stesse.
Lacerti di intonaco dipinto
sono state individuate le fessurazioni, i sollevamenti, le sbollature, il distacco degli strati di intonaco e altri fenomeni di degrado quali polverizzazioni, ecc.
Per sostenere l’intonaco nelle fasi di consolidamento sono stati applicati fogli di carta giapponese con alcool polivinilico in soluzione (Gelvatol).
La coesione tra la muratura e l’intonaco e tra gli strati che compongono lo stesso intonaco supportante la pellicola pittorica è stata ristabilita mediante iniezioni di prodotti riempitivi – consolidanti.
Strati d’intonaco, scialbi e incrostazioni coprenti la pellicola pittorica sono stati rimossi sia meccanicamente che chimicamente.
Le carte giapponesi sono state rimosse con solventi chetonici e le parti superficiali dell’intonaco degradate (decoesione, disgregazione, polverizzazione) o di pellicola pittorica con perdita d’adesione sono state consolidate con spugnature, iniezioni e/o nebulizzazioni d’emulsione acrilica mescolata ad apposito biocida.
E’ stata eseguita una rifinitura della pulitura in zone localizzate
Le piccole lacune e le crepe più evidenti sono state stuccate a livello con malta a base di grassello.
le piccole abrasioni dell’intonaco e le stuccature sono state restituite ad un’unità di lettura cromatica mediante le velature ad acquarello, mentre altre reintegrate in maniera mimetica.
Trasporto e ricollocazione su nuovo supporto
Sulla parte dipinta è stato applicato un facing composto da uno strato di garza di cotone (tarlatana) e un secondo strato di tela di canapa (patta).
Dal retro sono stati rimossi i pannelli di supporto e sulla superficie scoperta si è cercato di appianare al massimo lo strato pittorico.
stuccatura del retro con un sottile strato di malta che aveva lo scopo di appianare i dislivelli delle pieghe sulla superficie.
Sul tavolo di lavoro è stata fissata la tela del facing e successivamente applicato un backing.
E’ stato applicato uno specifico supporto a nido d’ape (Aerolam): tra il backing di tela e il nuovo supporto è stato applicato uno “strato d’intervento” in sughero.
E’ stato rimosso il facing ed i residui di colla con getti di vapore e successive spugnature d’acqua tiepida; sulla pittura scoperta sono state stuccate le piccole lacune.
Infine le interferenze visive sono state reintegrate con velature all’acquarello, ed è stato applicato un polimero acrilico come protettivo superficiale.