Descrizione dell'intervento:
Nicolaus de Harlaj
PULITURA
Si è proceduto spolverando l'opera con un pennello morbido, poi con una pulitura più approfondita mediante "sgommatura"con apposita gomma in polvere, sia sul recto che sul verso.
Prima del lavaggio in acqua distillata tiepida, carbossimetilcellulosa al 3% e Preventol, è stato effettuato il fissaggio degli inchiostri con alcool e nailon, rimossi successivamente con alcool metilico
L'opera è stata deacidificata mediante l'immersione in acqua distillata fredda ed idrossido di calcio, con misurazione del PH. Tutte le gore con tali operazioni si sono attenuate, fino quasi a sparire ad eccezione di una macchia sul lato destro particolarmente tenace in quanto costituita da alterazioni lasciate da colla "garavella", che comunque è stata completamente asportata.
Si è mantenuto l'incollaggio della stampa all'altro supporto cartaceo originale con iscrizioni ad inchiostro, in quanto tale incollaggio non presentava problematiche particolari, ed era ancora valido.
CONSOLIDAMENTO
Dopo l'asciugatura sotto peso e quindi il raggiungimento della giusta planarità, gli strappi e le piccole lacune sono state integrati con carta giapponese, intonata ad acquerello, con adesivo costituito da pasta d'amido e Tylose 300 MHP.
Per una migliore conservazione è stata predisposta una cartella in cartoncino leggero a PH neutro, in cui custodire la stampa.

Immacolata Concezione
La tela è stata asportata con leggera immissione di umidità dal verso, dopo la fermatura sul recto dei frammenti cartacei più fragili.
PULITURA
L'immersione ripetuta in acqua distillata e biocida al 3% ha permesso la pulitura di tutti i residui della colla del rintelo, con l'uso meccanico di un bisturi non tagliente, a cui è seguita la deacidificazione con idrossido di calcio, e relativa misurazione del PH
CONSOLIDAMENTO
La chiusura degli strappi e delle lacune eseguita con carta giapponese di spessori idonei (una più grossa per il recto già a tono, ed una più sottile per il verso), e colla di pasta d'amido, ha permesso la ricucitura di una superficie estremamente fragile e frammentata, preparandola per la rintelatura. L'incollaggio con colla di pasta vegetale è stato è stato effettuato su di una tela di cotone 100%, precedentemente bagnata e tesa su un telaio interinale, alla quale erano stati applicati in precedenza fogli di carta giapponese, intercapedine importante per futuri possibili smontaggi.
Il montaggio su di un telaio nuovo, di abete stagionato e trattato con antiparassitario, espandibile, e la velatura sotto tono delle lacune e delle abrasioni con acquerello, hanno concluso il restauro.
I chiodi perimetrali utilizzati sono stati scelti con un trattamento antiruggine per evitare possibili lacerazioni della carta dovute alla ruggine, ed il criterio seguito nel ritocco e quello dell'abbassamento tonale delle lacune per portare in evidenza le forme originarie, senza intervenire con ricostruzioni arbitrarie.

Storie di Focione Ateniese
PULITURA
con un pennello morbido e Wishab in polvere
fissaggio degli inchiostri, smontaggio dal telaio ligneo, mediante immissione di umidità sul bordo ripiegato anche sul verso del telaio, ed uso di spatola, conservando ogni frammento di carta
lavaggi per immersione in acqua distillata con biocidi e deacidificazione con idrossido di calcio
CONSOLIDAMENTO
chiusura degli strappi dal verso con carta giapponese, e velatura sul recto delle zone abrase e delle lacune, fino a ricostituire quel equilibrio percettivo indispensabile per una buona lettura
preparazione di una cartella in cartoncino leggero a PH neutro per la conservazione delle due incisioni

Martirio di S. Andrea
Per il recupero, si è intervenuto smontando l'opera dalla cornice e dal telaio a cui era semplicemente appoggiata (non incollata) e pulendola dalla polvere con un pennello morbido e gomma Wishab in sacchetto.
PULITURA
CONSOLIDAMENTO
lavaggio in acqua distillata, e con la deacidificazione con misurazione del PH.
Le piccole lacerazione sono state ricucite dal verso con carta giapponese di spessore adeguato e con colorazione tonale realizzata con velature di acquerello. Per il rimontaggio all'interno della cornice (trattata con antitarlo e lucidata con gomma lacca a tampone) con vetro protettivo, si è utilizzato come supporto un cartone a PH neutro(Acide free conservation) appoggiato sul telaio risanato e trattato. Il passe-partout inadeguato e non originale, è stato sostituito con uno realizzato con il medesimo cartone del supporto, più adeguato per una buona conservazione essendo a diretto contatto con la carta dell'incisione.

Le case antiche Beccatelli, Fantuzzi, Bovi
PULITURA
Si è proceduto su entrambi con un intervento di sola manutenzione
Dopo una leggera spolveratura e "sgommatura" per eliminare tutte le sostanze estranee, è stata eseguita la deacidificazione con deacidificante non acquoso, disteso a pennello.
CONSOLIDAMENTO
Gli strappi sono stati "ricuciti"mediante incollaggio della carta con pasta vegetale alla tela di rifodero e successivo massaggio con spatola di osso per assicurare una buona adesione, frapponendo una carta siliconata. L'integrazione delle lacune con carta giapponese velata all'acquerello per uniformarla al tono attiguo, ha concluso la delicata opera di manutenzione per la grande dimensione delle carte e la fragilità delle stesse per la rilevante acidità., Strage degli Innocenti
PULITURA
Dopo la rimozione della polvere superficiale con un pennello morbido
CONSOLIDAMENTO
della materia pittorica, con adesivo a caldo di origine animale (colla di coniglio 1:7), ed utilizzo di termocauterio tiepido sul recto, previa protezione con carta siliconata, a cui è seguita la velinatura con carta giapponese.
La fodera inoltre "scollata" dall'originale in diverse zone, non espletava più alcuna funzione di sostegno, per cui si è stati costretti alla sua asportazione mediante immissione di leggera umidità per ammorbidire la pasta a base di colla "garavella", ed uso di un raschietto; tutti i frammenti rimasti sulla prima tela sono stati minuziosamente rimossi, senza assottigliare il supporto primario. Il telaio interinale è stato preparato, come di prassi tendendo una tela di lino, bagnandola e tirandola nuovamente, prima di farla aderire al verso della pittura, con colla di pasta, dalle giuste caratteristiche per una buona conservazione e tenuta nel tempo, e di sicura reversibilità. Il telaio originale, sconnesso e troppo debole, è stato sostituito con uno nuovo di abete stagionato e trattato, ad espansione, su cui è stata tesa la tela così risanata.
Con la pulitura sono state rimosse tutte le sostanze estranee ed inquinanti, con tensioattivi, conservando la vernice originale che è stata assottigliata ed ammorbidita con emollienti (glicerolo. vernice, essenza di trementina), portando alla luce una cromia più brillante e luminosa.
In seguito le lacune sono state colmate con un impasto pigmentato, del colore della preparazione, a base di gesso, terre, e colla di coniglio, successivamente trattate in superficie con tempera e fiele di bue ad imitazione della materia originale.
INTEGRAZIONE PITTORICA
I ritocchi con colori a vernice hanno raccordato le discontinuità pittoriche, ricostituendo quella unità cromatica indispensabile per una corretta percezione visiva.
TRATTAMENTI FINALI
Il restauro si è concluso con la stesura ripetuta di vernice Damar nebulizzata, eliminando brillantezze ed opacità, fino al raggiungimento dell'uniformità della superficie.

Isacco Benedice Giacobbe
PULITURA
differenziata, dapprima con l'asportazione dello sporco superficiale con tensioattivi a tampone su tutta la superficie, poi con dimetilformammide al 5% in emulsione cerosa detta "pappina", applicato sui ritocchi ad olio alterati e scuriti. Tale supportante permette al solvente di agire in modo graduale e controllato, con azione localizzata, con minore penetrazione e diffusione all'interno degli strati pittorici, favorendo così esclusivamente la rimozione degli strati non originali.
Ed infine si è agito sulle zone disomogenee assottigliando la vernice dove era troppo spessa, opaca ed ingiallita, restituendo così un insieme estremamente equilibrato.
INTEGRAZIONI
Gli stucchi debordanti dalle lacune sono stai ridotti, e tutte le mancanze sono state integrate con un impasto di gesso di Bologna, terre e colla di coniglio ad imitazione della materia adiacente.
Il criterio adottato nella ricucitura pittorica delle lacune è stato quello della tecnica imitativa con velature a vernice, in quanto i vuoti coloristici pur essendo di dimensioni notevoli si sono potuti integrare evitando ricostruzioni arbitrarie.
TRATTAMENTI FINALI
La verniciatura finale nebulizzata ha concluso il restauro., Per riallacciare il volume ai piatti è stato necessario il distacco delle corregge e del dorso dopo averne rilevato e segnato la posizione. Per le corregge è stato sufficiente togliere i chiodi, mentre per il dorso, che era fissato con chiodi ed incollato alla coperta originale, il distacco è avvenuto in due tempi: prima togliendo i chiodi, poi, separando le due pelli mediante l'uso di un bisturi. I piatti in legno sono erosi. Il piatto anteriore si presenta in buono stato di conservazione in corrispondenza del dorso mentre la parte centrale, che presenta una fenditura, è già stata restaurata.
Le carte di guardia sono state staccate mediante l'uso del bisturi; questa operazione ci ha permesso di notare che le sguardie erano manoscritte anche sul lato incollato e che sul legno vi erano tracce di inchiotro che non appartenenvano ai fogli distaccati. Su quello anteriore troviamo anche la traccia di una miniatura.
Smontaggio dei quattro cantonali vicino al dorso e di quello posizionato sull'angolo alto del piatto anteriore. Dopo avere rilevato le posizioni di ogni singolo elemento, tramite un bisturi si sono sollevati i chiodi e il tutto è stato sistemato all'interno di piccole buste.
Quindi dopo avere eseguito i rilevamenti fotografici sono state distaccate le corregge numerandole. In seguito abbiamo rimosso il dorso mediante l'uso di un bisturi. Si è provveduto alla rimozione e alla catalogazione dei vecchi nervi di cucitura, formati da pelle allumata ricoperta di cuoio marrone. I nervi erano ancorati con chiodi. Nel frattempo le sguardie incollate ai piatti sono state rimosse mediante l'uso di un bisturi, in quanto gli inchiostri risultavano solubili sia in acqua che in alcool 95° C. Le parti della coperta che dovevano subire il restauro sono state quindi sollevate. In seguito si è proceduto ad un'accurata pulizia dei piatti con pennello a setole morbide per eliminare lo sporco e la polvere causata dai residui delle erosioni ad opera dei tarli e si è proceduto ad un successivo impacco di Tylose MH300P diluita per rimuovere le tracce di colla e di pelle. Sulle sguardie sono stati ammorbiditi, con un velo di Tylose MH300P, i residui dei vecchi collanti, in seguito rimossi con il bisturi. Le sguardie sono poi state risarcite con carta giapponese di adeguato spessore e colore; quelle che erano fissate ai piatti sono state anche velate perché molto danneggiate. E' stata eseguita la pulizia della parte interna dei piatti con acqua calda distribuita con pennello e successivamente rimossa con bisturi per eliminare la colla. In alcuni punti non è stata possibile una pulizia accurata a causa delle tracce di mediazioni grafiche lasciate da una precedente
sguardia incollata.
I piatti in legno erano erosi e spaccati in alcuni punti. Le erosioni sono state chiuse con una pasta formata da polvere di segatura finissima e colla mista; per ricongiungere le parti staccate è stato utilizzato Vinavil 59. Le parti mancanti sono state ricostruite con piccole scaglie di legno e pasta di legno. Per rimuovere lo sporco e la polvere dalla pelle della coperta abbiamo eseguito la pulizia con una spugna umida e per renderla meno secca abbiamo utilizzato la crema "Preslea Leather Dressing" ( consigliata dall Istituto Centrale per la Patologia del Libro). La pelle originale è stata leggermente assottigliata in corrispondenza del perimetro delle lacune per migliorare l'innesto del nuovo materiale opportunamente scarnito e fissato con colla mista. Con la stessa colla sono state attaccate anche le parti sollevate. Accurata rimozione della ruggine dalle parti metalliche coperte dalla pelle e successiva protezione con Paraloid B 72. Con cera d'api colorata è stata eseguita la chiusura dei fori provocati dai tarli sulla pelle.
Ricollocazione sul piatto anteriore del cantonale all'angolo superiore destro utilizzando, quando possibile, i chiodi originali e, nel caso in cui questi fossero rotti, usando chiodi nuovi simili a quelli vecchi. Nel piatto posteriore i rimbocchi sono stati eseguiti come in origine: è stato incollato prima quello al piede, poi quello laterale ed infine quello di testa. Nel piatto anteriore i rimbocchi sono sono stati rimontati come in oriàine: prima quello laterale poi quelli di testa e di piede. I chiodi, la cui punta sporge all'interno dei piatti, sono stati coperti con pezzetti sovrapposti di cartone a pH neutro per impedire la perforazione delle carte di guardia.
Sulle carte è stata eseguita un'accurata pulizia con pennello a setole morbide e spugna Whishab alla quale è seguita la scucitura dei fascicoli e la rimozione della colla dai dorsetti. In seguito abbiamo eseguito un restauro di tipo conservativo dei fogli esterni di ogni quinterno e dei fogli interni quando necessario che consiste nel rinsaldo delle lacerazioni e nel risarcimento delle lacune con carta giapponese di adeguato spessore e colore. Quindi si sono preparati nuovi nervi con quattro strati di pelle allumata e due di cuoio, incollati fra loro con Tylose MH300P, per raggiungere lo spessore dei nervi originali e si sono poi tagliati come quelli originali. La cucitura a punto intero è stata eseguita inserendo a protezione delle sguardie originali e del volume nuove sguardie in carta ROMA, piegando una aletta verso i piatti come in origine. Confezione di nuovi capitelli di cui abbiamo trovato tracce di pelle marrone negli scassi dei piatti, eseguiti su pelle marrone e spago bianco, passante in ogni quinterno per avere un ancoraggio maggiore. Sul dorso sono state inserite caselle in carta ROMA per rinforzare il dorso ed è stato eseguito l'ancoraggio dei nervi alle assi con nuovi chiodi e il fissaggio di un nuovo dorso in pelle. Si è deciso di non incollare le sguardie ai piatti ma solo le alette per lasciare visibile la scritta impressa sui piatti dalla precedente sguardia. I cantonali vicini al dorso sono stati rimontati utilizzando i chiodi originali.