Museo della Preistoria Luigi Donini

San Lazzaro di Savena
Notizie storico-critiche:
I nuclei di materiali oggetti dell'intervento fanno capo a due dei principali segmenti patrimoniali del Museo.
Il primo si riferisce al deposito fossilifero della Cava Filo, uno dei più importanti a livello regionale, che ha restituito un'associazione faunistica tipica delle fasi finali dell'ultima glaciazione, con abbondante presenza di resti dell'estinto Bison priscus (bisonte delle steppe).
Il secondo si è concentrato sul recupero di parte dei corredi di una tomba a dolio ascrivibile alla prima età del Ferro, frutto di un recupero d'emergenza effettuato presso le Cave SAPABA (poi Cave Tomba Forella), in località Idice. La sepoltura, già parzialmente restaurata al momento del presente intervento, constava di un contenitore del tipo a dolio, chiuso da una lastra di arenaria, al cui interno erano inseriti l'ossuario biconico con scodella di copertura, diverse suppellettili da mensa fra cui piattelli, bicchieri, un vaso ascoide e ornamenti personali in bronzo. Il contesto è databile ai momenti finali del VII sec. a.C. (Villanoviano IV B2). Sono stati, infine, trattati alcuni reperti metallici, risalenti alla stessa fase culturale, rinvenuti sporadici in loc. Podere Castello (Croara).
Descrizione dell'intervento:
Il materiale osteologico, dopo preliminare pulitura e rimozione di precedenti e incongrui interventi di incollaggio, è stato sottoposto a consolidamento e integrazione delle parti mancanti di alcuni reperti (coxali, scapole e mandibole di bisonte, mandibola di lupo, mandibole e femore di megacero).
Si è poi proceduto alla ricostruzione di serie di parti scheletriche (processi spinosi di una colonna vertebrale di giovane bisonte, autopodio posteriore di bisonte, ricostruzioni e integrazioni di mandibole di bisonte) mediante assemblaggio dei frammenti e ancoraggio delle parti ricostruite. E' stato infine realizzato un modello in resina di un cranio di bison priscus allo scopo di realizzarne un'integrale ricostruzione finalizzata a disporre di un esemplare completo dell'animale destinato all'esposizione museale.
PULITURA
Per togliere i collanti vinilici che imbrattavano la superficie di molti reperti e' stata utilizzata una soluzione di acqua ed alcool.
INTEGRAZIONI
Sono state sono state realizzate in resina poliestere ed ancorate in maniera tale da essere facilmente asportabili, qualora si rendesse necessario. Altre parti mancanti sono state ricostruite utilizzando uno stucco a base di gesso, ossido di zinco e paraffina (processi spinosi di una colonna vertebrale di giovane bisonte, piccole porzioni di femori).
CONSOLIDAMENTO
Sia per il consolidamento dei fossili che per l'assemblaggio dei frammenti e l'ancoraggio delle parti ricostruite è stata utilizzata esclusivamente una resina acrilica, conosciuta commercialmente
con il nome di Paraloid B72
Per il modello in resina del cranio di bison priscus previa ricostruzione provvisoria, con plastilina, dei nasali e premascellari. Per la matrice di questo cranio sono stati utilizzati elastomeri siliconici che permettono una riproduzione estremamente dettagliata dei particolari ed assicurano la perfetta preservazione degli originali.
La resina poliestere è stata impiegata anche per realizzare dei modelli di costole e di un metatarso utilizzato per l'assemblaggio di un autopodio posteriore di bisonte.

I reperti ceramici dell'età del Ferro, in buona parte in stato frammentario, dopo pulitura, sono stati sottoposti a consolidamento con paraloid B72 in acetone, incollaggio dei frammenti combacianti e lievi integrazioni delle lacune. I reperti metallici, dopo pulitura al microscopio, e alcuni minuti incollaggi e rinforzi con resina epossidica, sono stati consolidati.