Descrizione dell'intervento:
MADONNA IN TRONO
-asporto delle "cartine" di protezione
-fissaggio di tutti i sollevamenti del complesso preparazione-colore dal supporto e dell'interfaccia preparazione-colore.
fissaggi sono stati effettuati tramite infiltrazioni ed iniezioni di gelatina di coniglio, sciolta a bagnomaria in acqua distillata e antiparassitario (Preventol C.M.K.)
Per assicurare una corretta coesione fra tutti i materiali, le piccole porzioni decoese interessate, sono state asciugate tramite massaggio, effettuato con piccole spatole inserite in termocauterio.
-piccoli saggi di pulitura e asporto dello straterello opaco con piccoli impacchi controllati d'Ammonio Idrato disperso in soluzione cerosa e successivamente con bisturi chirurgico.
-demolizione delle ridipinture e delle stuccature.
-risanamento delle fenditure, effettuando nelle zone di connessione delle tavole disgiunte, delle tracce rettificate a mano, nelle cui sedi sono stati inseriti segmenti a cuneo, della stesa essenza dell'originale.
-sfilatura delle traverse e risanamento delle sedi in cui alloggiavano con inserimento di piccoli tasselli, in legno di pioppo, a sezione rettangolare.
Il supporto è stato dotato di parchettatura mobile, formata da quattro barre d'acciaio. Ogni sbarra è sorretta da diciotto nottole contrapposte, in legno di faggio, con sistema scorrevole interno. Questo tipo di parchettatura ha lo scopo di assecondare il movimento del tavolame durante le contrazioni delle fibre.
- disinfestazione del materiale ligneo effettuata tramite imbibizioni controllate di Permetar in petrolio dato a pennello; la protezione del verso è stata realizzata con Paraloid B 72 in soluzione al 10% in Diluente Nitro.
- stuccatura delle infinite lacune di superficie prima con l'impiego d'impasto gessoso, prodotto in laboratorio, e steso tramite ausilio di piccole spatole. poi con stucco molto liquido, dato in punta di pennello, usufruendo d'illuminazione radente.
Il collegamento pittorico delle lacune al tessuto cromatico originale adiacente è stato eseguito tramite due tecniche diverse: le lacune di maggiore estensione sono state integrate tramite piccoli segmenti. Quelle di piccole dimensioni (di circa 3/5 mm) sono state integrate con tecnica "competitiva".
Sulla superficie, rìtoccata con colori ad acqua, è stato steso un sottile film di vernice data a pennello sulla quale sono state effettuate piccole integrazioni con colori a vernice per restauro. Da ultimo la superficie è stata protetta con vernice mat data a spruzzo con ausilio di compressore.
INCORONAZIONE DELLA VERGINE
-asporto delle carte di fissaggio e, di seguito, alla fermatura delle zone di stacco del complesso colore-preparazione dal supporto. Il fissaggio è stato eseguito tramite iniezioni di gelatina di coniglio, sciolta a bagnomaria in acqua distillata; le zone interessate sono state massaggiate tramite apposite piccole spatole, a caldo, inserite in termocauterio.
La pulitura della cromia è stata condotta in modo graduale:
eseguiti alcuni campioni di pulitura, è stato asportato lo spesso strato di vernice tramite piccoli tamponi di cotone idrofilo imbevuti di dimetilsolfossido.La seconda fase di pulitura è stata volta all'asporto della "velatura" a tempera di colore grigiastro, che ricopriva per intero tutta la superficie dipinta. L'asporto dei ritocchi pittorici è stato condotto tramite l'uso di ammonio idrato, sciolto in supportante di cera vergine sbiancata. La demolizione delle vecchie stuccature, ormai fatiscenti ed in alcuni casi debordanti sulla superficie originale circostante, è stata condotta tramite bisturi a lama fissa di diverse dimensioni.
L'ultima fase di pulitura è stata condotta allo stereo-microscopio ed è stata volta all'asporto di sedimenti eterogenei, sparsi su tutto il dipinto.
-restauro del supporto ligneo tramite il risanamento delle fenditure e la ricongiunzione di alcune parti di commettitura del tavolame. L'adesione dei cunei è stata ottenuta tramite colla sintetica vinilica, Bindan RS.
-Le mancanze di materiale ligneo sono state ripristinate tramite piccoli innesti "a mattoncino".
-sono state applicate due traverse, in legno di rovere, sagomate secondo la curvatura media del supporto.
All'interno delle stese, e nel supporto, sono stati applicati dei sistemi "a slitte"che consentono al dipinto di variare a secondo del tasso di assorbimento dell'umidità presente nel microclima.
-le superfici delle due nuove traverse sono state spalmate con paraffina liquida.Tutte le lacune di superficie sono state stuccate tramite impasto a base di gesso di Bologna ventilato, acqua distillata e gelatina di coniglio.
A stucco asciutto, le superfici sono state levigate e portate a livello dell'originale circostante.
Le lacune di maggiore importanza sono state omologate, all'andamento della superficie originale, tramite "collegamento strutturale", eseguito a luce radente, in punta di pennello, con stucco liquido.
Il collegamento pittorico delle lacune, al tessuto originale circostante, è stato eseguito in due tempi diversi; nella prima fase si sono create delle "basi" con colori a tempera, di seguito, tutta la superficie del dipinto è stata verniciata a pennello con vernice mastice prodotta in laboratorio.
L' ultima fase di ritocco applicando due metodologie; per le lacune di maggiore importanza è stata eseguita una ricostruzione "a piccoli tratti", mentre, le piccole lacune sono state integrate con metodo "competitivo". I colori usati sono pigmenti a vernice per restauro.
La superficie è stata poi protetta con vernice semi-lucida data a spruzzo con compressore a bassa pressione.