MET - Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna
Via F. Montevecchi, 41
Santarcangelo di Romagna
[caveia]

strumenti e accessori
Italia, Romagna
ferro battitura/ forgiatura
cuoio
ottone
n. 84.5.1.81
Caviglia da timone (statoio), usata per bloccare il timone al giogo con funzione frenante. La caveja testimonia chiaramente l'appartenenza all'epoca fascista, sia nello stile rigido sia nel contenuto, rappresentato dal simbolo fascista con ai lati le due stelle della disciplina militare. Reca infatti la data del 1930. Due anelli, nappe di lana e alcune parti in cuoio.


bloccare giogo e timone nell'atto del traino del carro (evitare lo slittamento all'indietro)
Modellata sull’incudine secondo la tradizione, la caveja veniva impiegata anche in riti e pratiche simboliche. Il suono che gli anelli emettevano, unito a gesti e formule rituali, serviva per placare i temporali; per la difesa cioè dei raccolti, scacciando le forze negative pericolose per le messi; per riconoscere il sesso del nascituro, compiendo tre giri attorno alla partoriente e facendo suonare gli anelli della caveja; se per primi si fermavano quelli di destra, si pronosticava la nascita di un maschio, se quelli di sinistra una femmina; per la purificazione della casa all’arrivo degli sposi, emettendo rumori e scampanellii.
La parte superiore della caveja, detta pagella, conteneva simboli, serie numerologiche (3,7,9,15) e raffigurazioni finalizzate a fornire alla caveja il potere di proteggere uomini, animali e beni. Ricorrenti i simboli floreali, le croci, il numero tre che rimanda al valore magico e al valore religioso del calvario, profili di animali, personaggi come il contadino, il vescovo, l’”uomo selvatico”, simboli del cuore (cuore, fegato) e simboli cosmici (sole e luna).