Civica Pinacoteca Il Guercino
Via G. Matteotti, 16
Cento (FE)
Barbieri Giovanni Francesco detto Guercino
1591/ 1666
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 68 (la) 53 (a)
sec. XVII (1615 - 1616)
Tela scherzosa, con forte intento satirico nei confronti di Rinaldo Corradino, burlato dal Guercino in un dipinto che doveva sicuramente rimanere un'opera privata da bottega.
Gli elementi con il quale l'artista schernisce l'uomo sono: il viaggio di Corradino a cavallo del mulo da un paese all'altro con l'attrezzatura da lavoro, una civetta che è simbolo della saggezza e quindi utile per prevedere il futuro nei mercati paesani, un fascio di rotoli lunghi e stretti appesi all'animale, forse per essere letti in pubblico e quell'inquietante cappio al collo, ricordo forse di una mancata esecuzione.
Inoltre il cavaliere, a differenza della composizione realizzata da Simone Martini dove il cavaliere era rappresentato vincente in un paesaggio colmo di proprie conquiste, in quest'opera è invece inserito in una spoglia pianura. 
Il paesaggio è trattato attraverso un'osservazione minuta e descrittiva, con quegli elementi naturalistici tipici della prima fase pittorica del maestro, che ci fa riconoscere un angolo della campagna emiliana caratterizzata dal fiume che fa da sfondo al lento viaggio di Rinaldo; il legame più diretto è sicuramente con gli affreschi di Casa Pannini.


Il dipinto, già attribuito ad un seguace di Annibale Carracci, (Asta Christie's, Londra 9 aprile 2003) è stato riconosciuto da Sir Denis Mahon quale opera del Guercino appartenente alla sua prima produzione pittorica.
L'iscrizione sulla schiena ha permesso allo studioso di riconoscere l'identità di Rinaldo Corradino, "homo per natura ridicolo", molto amico di Annibale Carracci, come risulta nelle "Considerazioni sulla pittura" di Giulio Mancini, medico e scrittore di cose d'arte.
Secondo il Mahon, il punto di cognizione fra Annibale Carracci e Guercino è padre Mirandola, collezionista di disegni dei Carracci che potrebbe essere stato l'ispiratore presso il giovane artista di quest'opera buffa e scherzosa.