Museo Civico di Modena
Largo Porta S.Agostino, 337
Modena (MO)
Caricchia Marco
notizie sec. XVIII
Altra Attribuzione: Anton Raphael Mengs
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 160 (la) 159 (a)
sec. XVIII (1788 - 1788)
n. 177
Il dipinto, proveniente dalla collezione Livizzani di Modena, è sempre stato attribuito a Mengs o alla sua cerchia, finché, nell’occasione del restauro (1979-1980), non sono state lette, nella striscia di cuoio che ferma la fodera del sedile in basso a destra, la data 1788 e la firma “Marcus Caricchia”, sulla cui autenticità, anche in assenza di precise notizie sull’artista, non è parso lecito dubitare (BENATI 1980). Meno sicura appariva la lettura della data iscritta accanto alla firma, che in un primo momento veniva letta “176 [...]” mentre il dipinto è da ritenere sicuramente posteriore al 1785, anno in cui il Livizzani, qui effigiato in vesti cardinalizie, ottenne il titolo di Sant’Adriano. Chi scrive poteva in seguito dare conto di un secondo quadro firmato dallo stesso pittore, il Ritratto del vescovo Filippo Filonardi conservato nel Collegio San Carlo di Modena (BENATI, PERUZZI 1991, p. 211, fig. 200). Pur nel livello qualitativo più deludente, il nuovo reperimento conferma le indicazioni tratte dal dipinto del Museo Civico, il cui autore si rivela in grado di padroneggiare con autorità gli schemi ben consolidati della ritrattistica romana settecentesca. Se infatti il primo rimando è alle auliche soluzioni di Antonio Raffaello Mengs, cui il quadro era riferito in passato, non manca un interesse per l’eleganza di Pompeo Batoni nella raffinata marezzatura del broccato, nel volto e nelle mani sorprese come in vitro, in un atteggiamento di compiaciuta affettazione.