preparato anatomico

Museo di Palazzo Poggi
Via Zamboni, 33
Bologna
Tipo: orecchio con ghiandole e muscoli
Categoria: anatomia
Morandi Anna  1714/ 1774  ceroplasta
cera/ modellatura/ pittura, legno/ intaglio
cm 83 (a) 39 (la) 39 (p)
g 720 g
sec. XVIII
1755 - 1774
n. CECOMA 152
Il modello mostra una riproduzione fortemente ingrandita dell'orecchio esterno rivestito dai tegumenti e completato dai muscoli auricolari che si inseriscono sulla parte ossea del temporale. Davanti ed in basso, parzialmente coperto dal lobo dell'orecchio, si intravede la ghiandola parotide con la sua ricca rete vascolare. Dal margine anteroinferiore del modello si dipartono il muscolo elevatore del palato ed il muscolo tensore del palato. In una visione da tergo, dopo asportazione della piramide del temporale, si può evidenziare la membrana del timpano con il relativo muscolo tensore del timpano. Si nota inoltre la struttura interna della parte mastoidea del temporale, caratterizzata dalla presenza di piccole cellette confluenti.
La cera anatomica poggia su di un piedistallo in legno, laccato di nero.


L'attribuzione di questo preparato ad Anna Morandi Manzolini risale a Giuseppe Angelelli, che nel 1780, descrivendo la stanza di notomia allestita all'Istituto delle Scienze di Bologna, riferisce della presenza di un "[...] elegante piedistallo su cui poggia una custodia fornita di cristalli dentro la quale è racchiuso un orecchio di cera che ha una dimensione infinitamente superiore a qualla umana [...]. Anche questo - conclude Angelelli - è della Manzolini".
L'attribuzione viene successivamente confermata anche da Michele Medici nel 1856, che in margine al suo Elogio dedicato ai coniugi Manzolini, ricorda l'inventario Solimei dei preparati anatomici compiuti dalla Morandi e posseduti in quel momento da Francesco Rizzoli. All'interno della collezione è presente "un orecchio portato ad una grandezza che passa le naturali dimensioni". E' necessario sottolineare l'incongruenza storica, per la quale, al di là della conferma attributiva di Medici, l'orecchio Solimei non poteva certamente essere già conservato all'Istituto delle Scienze, dove venne visto da Angelelli nel 1780: l'arrivo della raccolta Solimei dovette avvenire successivamente al 1856, quando Palazzo Poggi era da tempo sede universitaria.
La Morandi ebbe una committenza vasta e non risulta difficile credere all'esistenza di due differenti preparati, anche se piuttosto simili fra loro; assieme al marito produsse infatti diverse copie dei modelli dedicati ai cinque sensi (la medesima serie oggi conservata al Museo di Palazzo Poggi): per la Royal Accademy di Londra e per il procuratore veneziano Alvise IV Mocenigo.
Va ricordato inoltre che nell'Inventario della Stanza Anatomica dell'Istituto delle Scienze stilato nel 1766 (prima dunque che la suppellettile morandiana venisse acquistata nel 1776 dall'Assunteria dell'Istituto presso il conte Ranuzzi), viene citata la preparazione in esame come opera del medico imolese Antonio Maria Valsalva (1666-1723), tra l'altro collocata "sopra un piedistallo e al di dentro di un cristallo", conformemente alla successiva descrizione dell'Angelelli.
Nel catologo della mostra dedicata alle cere anatomiche settecentesche del 1981, si ipotizza anche la possibilità che l'orecchio sia stato compiuto dal marito di Anna Morandi, il ceroplasta Giovanni Manzolini (vedi OSS).

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