STRADA
STRADA STORICA
StatoItalia
RegioneEmilia - Romagna
NomeVia Popilia – Annia
Denominazione anticaVia Popilia
AutoritàTracciata dai consoli Publio Popilio Lenate e Tito Annio Rufo
Anno132-128 ca. a.C.
Periodoetà delle conquiste
EpocaRepubblicano
Inizio (luogo)Rimini
Fine (luogo)Adria? Aquileia?
DescrizioneLa via Popilia, ignota come tale alle fonti antiche, è conosciuta per un miliario rinvenuto nel 1844 vicino ad Adria che fornisce le indicazioni sul costruttore, il console P. Popilio, e sulla distanzia miliaria dal “caput viae”, il luogo d’origine della strada, dati in 81 miglia: questi dati, collegati con le notizie fornite dall’Itinerario Antonino e dalla “Tabula Peutingeriana”, hanno portato ad identificare una via consolare realizzata nel 132 a.C. dal console P. Popilio Lenate che partiva da Rimini per giungere fino ad Aquileia grazie anche ad un immediato successivo intervento dal quale deriva la denominazione di Popilia-Annia, dal nome del console del 128 a.C. T. Annio Rufo. Da allora ulteriori rinvenimenti e studi hanno accertato e soprattutto messo in discussione diversi elementi, fino alla pubblicazione nel 2009 di un miliario rinvenuto vicino Codigoro che nell’indicare il passaggio della via in quell’area offre anche nuovi spunti sulla sua realizzazione: così come nel sud, tra Capua e Reggio Calabria, P, Popilio Lenate e T. Annio Rufo hanno collaborato anche nell’estremo nord della penisola alla realizzazione di un collegamento stradale fino all’avamposto di Aquileia, forse anche modificando in corso d’opera i progetti, magari deviando l’origine del tracciato da Forlimpopoli a Rimini.
La prima parte del percorso, il “recto itinere” da Rimini a Ravenna, sembra sfruttasse la falesia costiera e i cordoni sabbiosi ma ben presto si dovettero registrare problemi e fu preferita per un lungo tratto l’attuale via del Confine, anche se il percorso litoraneo non fu mai del tutto abbandonato. Essa probabilmente raggiungeva e superava Cervia nell’area delle saline, dove sono stati rinvenuti resti archeologici anche se l’esistenza di Ficocle, ancora da verificare, indicherebbe l’uso viario dei sue percorsi. Sembra invece che la stazione di posta di Sabis, sul Savio, sia comune ai due percorsi viari, cioè che sia rimasta come un punto fermo dell’antica Popilia, a meno che ci fossero due stazioni sui due punti di attraversamento del fiume: il tratto fino a Ravenna sembra quindi essere il più stabile, forse dall’età augustea, per la costruzione del porto militare, certo in età tardoantica, per via dei miliari della valle Standiana (AE 1964, 218 = 2006, 439; AE 1964, 218b = 2006, 440) di IV sec., mentre è problematico il ritrovamento di un altro miliario nella zona di Campiano (AE 1975, 402 = 2006, 441). Dopo la Standiana la Popilia raggiungeva lo snodo del Ponte Candidiano, per poi entrare a Ravenna, e di lì si inoltrava, stando all’Itinerario Antonino (126.6-7), nei Septem Maria fino ad Altino grazie ad un servizio di navigazione.
Mentre all’origine la via doveva corrispondere ad una strada, dall’età augustea, se non già prima, inizia a prevalere il collegamento endolagunare grazie alla realizzazione di una serie di canali artificiali che dai nomi sono databili nel I d.C., e che in parte riprendono opere già realizzate in età etrusca. Queste, funzionali ai commerci e all’approvvigionamento del porto militare di Classe, ben presto attrassero anche i percorsi stradali, forse modificando quelli originali, e le tappe che conosciamo soprattutto grazie alla “Tabula Peutingeriana”, del IV d.C., sono probabilmente il segno anche della difficoltà di manutenzione del percorso originale. Da Ravenna si seguiva la fossa Augusta fino a Butrium (Ca’ Rossa di Sant’Alberto), dove forse c’era un porto, poi per l’argine Agosta dove si trovava la stazione Augusta, (Umana d’Argenta?) della “Tabula”, fino ad incrociare il Vatreno che poi sfociava in mare con un porto utilizzato dall’imperatore Claudio nel 43 d.C., e, poco a nord, presso Baro Zavalea, giungere al Po Spinetico poco prima dell’antica Spina; di lì seguendo il ramo Sagis (o Triba nel medioevo) giungeva alla stazione di Sacis Ad Padum, da dove originava un canale che, a giudicare dal toponimo indicato nella “Tabula” Neronia (Tombe di Lagosanto?), doveva essere stato promosso da Nerone, ma che conosciamo come fossa Flavia, forse per un completamento successivo; nella “Tabula” la via consolare è riconoscibile nella strada annessa alla fossa Flavia, passante per le stazioni di Corniculani (nei pressi di Codigoro?) e di Hadriani (San Basilio d’Ariano?), prima di giungere a Septem Maria (localizzabile tra Contarina e Donada?), localizzazione del toponimo noto anche dall’Itinerario Antonino e da Plinio, dove la Flavia si congiungeva con la fossa Clodia, che dal Tartaro all’altezza di Adria raggiungeva l’area dell’odierna Chioggia. L’identificazione di tale via con l’antica Popilia, stando ai miliari può essere avanzata soprattutto per il tratto fino ad Hadriani, ma sembra che in quel punto nell’età tardoantica la via litoranea aveva un percorso diverso dalla Popilia, che invece piegava verso l’interno fino ad Adria, non presente nella “Tabula”.
La decadenza della Popilia è quindi precoce e spiega anche la perdita del nome e la destrutturazione del sistema viario, del quale rimangono a lungo i tratti fluviali: già nel IV dei miliari a sud di Ravenna, la centralità di quest’ultima aveva assimilato il primo tratto dell’antica via alla Flaminia, non citata come tale, ma come la strada di collegamento tra Roma e Ravenna, i poli dell’Italia tardoantica e bizantina.

Bibl. L. Bosio, La via Popilia-Annia, in Aquileia e l’arco adriatico, Udine 1990, pp. 43-60; S. Patitucci Uggeri, Il sistema fluvio-lagunare, l’insediamento e le difese del territorio ravennate settentrionale (V-VIII secolo), in Ravenna da capitale imperiale a capitale esarcale, Spoleto 2005, pp. 280-295, 340-341, 346-347; F. Lenzi (a cura di), Regio VIII. Luoghi, uomini, percorsi dell'età romana in Emilia - Romagna, Bologna 2006, pp. 576-584; P.L. Dall'Aglio, I. Di Cocco, La linea e la rete. Formazione storica del sistema stradale in Emilia - Romagna, Milano 2006, pp. 202-212, 333-335; A. Donati, Verso il Nordest, in I Miliari. Lungo le strade dell'impero, Sommacampagna 2011, pp. 29-33.

COMPILAZIONE
COMPILAZIONE
Data2012
NomeAssorati G.

ultima modifica: 31/07/2020
Viabilità storica

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