FONTE
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AutoreAnonimo
Titolo operaExcerpta Valesiana pars prior (Origo Constantini imperatoris)
AnnoIV-V sec. d.C.
Periodoetà dei teodosidi
EpocaTarda Antichità
Noteed.: J. Moreau, V. Velkov (edd.), Excerpta Valesiana, Leipzig 1968 (trad. parziale: M. Pierpaoli (a cura di), Vita e personaggi di Ravenna antica, Ravenna 1984, pp. 253-254)
PASSO
Localizzazione3 / 6-8
Testo originale[6] Postquam vero Constantius in Brittania mortuus est et Constantinus filius successit, subito in urbe Roma praetoriani milites Maxentium filium Herculi imperatorem crearunt. Sed adversum Maxentium iussu Galeri Severus duxit exercitum. Qui repente ab omnibus suis desertus est et Ravennam fugit. Dehinc Galerius cum ingentibus copiis Romam venit, minatus civitati interitum et castra Interamnae ad Tiberim posuit. [7] Tunc legatos ad urbem misit Licinium et Probum, per conloquium petens, ut gener apud socerum, id est Maxentius apud Galerium precibus magis quam armis optata, mercaretur. Qui contemptus agnovit promissis Maxenti victos multos partes suas deseruisse. Quibus perturbatus retro versus est, et ut militi suo praedam quamcumque conferret, res per Flaminiam iussit auferri. [8] Ille ad Constantinum refugit, tunc Galerius in Illyrico Licinium Caesarem fecit. Deinde illo in Pannonia relicto, ipse ad Serdicam regressus, morbo ingenti occupatus sic distabuit, ut aperto et putrescenti viscere moreretur in supplicium persecutionis iniquissimae, ad auctorem scelerati praecepti iustissima poena redeunte. Imperavit annos XVIIII.
Traduzione[6] Quindi, dopo che Costanzo è morto in Britannia e gli è successo il figlio Costantino, immediatamente nella città di Roma i soldati pretoriani crearono imperatore Massenzio, figlio di [Massimiano] Erculio. Ma contro Massenzio Severo condusse un esercito per ordine di Galerio. Egli fu rapidamente abbandonato da tutti i suoi e fuggì a Ravenna. Poi Galerio con grandi quantità di truppe venne a Roma minacciando la distruzione della città, e pose il campo a Narni presso il Tevere. [7] Allora inviò come rappresentanti nell’Urbe Licinio e Probo, a richiedere un colloquio, affinché come genero al suocero, cioè Massenzio presso Galerio, con preghiere piuttosto che con le armi ne ottenesse l’appoggio. Questo ne conobbe il disprezzo, mentre molti vinti dalle promesse di Massenzio passavano dalla parte di costui. Galerio, preoccupato per queste notizie, si voltò indietro e, affinché il suo esercito facesse razzia di ogni cosa, ordinò che il bottino fosse portato per la via Flaminia. [8] Massenzio si rivolse a Costantino, mentre Galerio proclamò Cesare Licinio in Illirico. Poi lasciatolo in Pannonia, lui tornò a Sofia, colpito da una grave malattia era così rovinato che con le viscere aperte e putrescenti morì come supplizio per la iniquissima persecuzione, giustissima pena tornata all’autore della scellerata legge. Imperò per diciannove anni.
NoteCampagna e sconfitta di Severo: 307 d.C. Morte di Galerio: 311 d.C.
PASSO
Localizzazione4 / 9-10
Testo originale[9] Severus Caesar ignobilis et moribus et natalibus, ebriosus et hoc Galerius amicus. Hunc ergo et Maximinum Caesares Galerius fecit Constantino nihil tale noscente. Huic Severo Pannoniae et Italiae urbes et Africae contigerunt. Quo casu Maxentius factus est imperator: nam desertus Severus a suis fugit Ravennam. [10] Pro Maxentio filio evocatus illuc venit Herculius, qui per periurium Severum deceptum custodiae tradidit et captivi habitu in urbem perduxit et in villa publica Appiae viae tricensimo miliario custodiri fecit. Postea cum Galerius Italiam peteret, ille iugulatus est et deinde relatus ad octavum miliarium conditus que in Gallieni monumento.
Traduzione[9] Il Cesare Severo fu disprezzato per condotta e per le origini, dedito al bere e per questo amico a Galerio. Galerio dunque nominò Cesari costui e Massimino all'insaputa di Costantino. A Severo toccarono la Pannonia, l'Italia e l'Africa. In seguito a ciò fu fatto imperatore Massenzio. Infatti Severo, abbandonato dai suoi, fuggi a Ravenna. [10] In aiuto del figlio Massenzio venne chiamato là Erculio, che giurando il falso, ingannò Severo, lo imprigionò e lo condusse come prigioniero a Roma, dove lo fece custodire a trenta miglia in una villa pubblica sulla Via Appia. In seguito, quando Galerio veniva in Italia, egli fu ucciso e poi trasportato all'ottavo miglio e sepolto nella tomba di Gallieno.
Note307 d.C.
COMPILAZIONE
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Data2011
NomeAssorati G.
AGGIORNAMENTO – REVISIONE
Data2021
NomeParisini S.

ultima modifica: 20/01/2021
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