Museo dell'Abbazia di San Colombano

Abbazia di San Colombano Bobbio
Descrizione dell'intervento:
PULITURA.
Si è cercato di rendere uniformi le superfici, attenuando le macchie molto disomogenee, dovute oltre che al materiale, anche alla pessima stesura con una soluzione di carbonato d'ammonio in supportante stearico; i residui sono stati rimossi con etere di petrolio.
CONSOLIDAMENTI.
Si è iniettato un adesivo sintetico ad attivazione termica, 375 della Lascaux, in etere di petrolio in proporzione 1:4. Si è potuto far riaderire i sollevamenti attivando il collante col termocauterio, frapponendo tra la spatola e la pellicola pittorica un sandwich di melinex a grammatura leggera e carta giapponese. Distacchi di proporzioni più importanti, con zone di vuoto a ponte, sono stati colmati con schegge sottili di dutch wax (cera d'api, resine dammar ed elemi) attivate anch'esse per mezzo del termocauterio.
INTERVENTI DI RICOSTRUZIONE DEL SUPPORTO
Sono stati inseriti, ad incastro, alcuni tasselli molto sottili in legno, in seguito stuccati a livello della pellicola pittorica. Il metatarso mancante è stato intagliato in legno di pioppo, ricollocato con due spine ed assicurato con resina vinilica.
STUCCATURE
Le perdite di materia meno profonde e la protesi del piedino, sono state ammannite a gesso e colla. Le cadute che avevano messo a nudo il legno, sono state trattate con stucco di cera d'api sbiancata e resina elemi. Le perdite consistenti di materia, come l'omero destro della Madonna, un particolare del bordo dorato del manto, un'area della roccia erosa da un attacco di xilofagi, sono state risolte con il medesimo stucco ceroso, in strato sottile, su cui è stata applicata la dima della lacuna, ricavata da una tela sottile di lino, apprettata con colla di coniglio.
INTEGRAZIONE PITTORICA
Le stuccature di gesso sono state campite ad acquerello e successivamente velate con colori a vernice per restauro, con esiti di mimesi. Il piedino è stato risolto a tratteggio, per selezione cromatica, ad acquerello. Sulle stuccature in cera si è intervenuti a rigatino, con colori a vernice per restauro; le dorature sono state ricreate anch'esse a rigatino, con oro in conchiglia. Tra l'intervento ad acquerello e quello a vernice, la statua è stata protetta da una stesura di cera d'api e vernice dammar, sciolte in etere di petrolio, e applicate a tampone, su tutte le superfici, ad esclusione della protesi.
SISTEMI DI STABILIZZAZIONE DELLA STATUA
Si è ravvisata la necessità di sollevate di pochi centimetri il piano d'appoggio della statua, sia per conservare il cartiglio sottostante, sia per fornire un appiglio di sicurezza nelle manovre di spostamento. Sono stati avvitati alcuni listelli di compensato attorno al cartiglio, in coincidenza delle parti piene di basamento, valutando la stabilità di scarico del peso. Si è mutato il sistema di fissaggio del Bambino, giacché l'esistente metteva a rischio di furto la piccola statua. Dopo aver cercato di restringere l'ampio e slabbrato foro d'innesto, mediante una vite collocata dove poggia il perno, si è inserita, lungo una delle facce di quest'ultimo, una sottile lamella di legno allo scopo di bloccare le oscillazioni dell'elemento metallico. In punti nascosti, per mezzo di viti, è stata assicurata sul gluteo poggiante una barretta di metallo inossidabile, forata, fissata in un secondo tempo alla coscia della Madonna. Il frammento, visibile solo dall'alto, è stato dipinto con smalto blu.