Parma
Notizie storico-critiche:
Con la denominazione di "maestà" si indicano, nell'ambito dell'Appennino parmense, quei manufatti di carattere devozionale altrove definiti madonninile, verginine, mistadelli, pilastrini, cellettifae, marginette, a seconda che si voglia evidenziare la vera e propria formella, la struttura portante o la collocazione sui percorsi. Il termine rimanda al tema iconografico della Maiestas Domini, l'antica consuetudine di rappresentare il Cristo frontalmente, assiso in trono e attorniato dagli evangelisti e, successivamente, anche la Madonna con il Bambino attorniati da angeli e santi. Nello specifico si tratta di formelle votive in marmo o in terracotta, poste in edicole e tabernacoli, frutto di una diffusa devozione popolare ed espressione di una religiosità arcaica, profondamente radicata e ampiamente diffusa lungo i percorsi dell'Appennino che, a pieno titolo, si inserisce in quella vasta fenomenologia definita dagli studiosi della "piccola tradizione".
Il progetto di restauro delle formelle votive poste in area appenninica parmense, rientra nei più complessi ed articolati piani d'intervento per la valorizzazione del territorio ed in particolare di determinati percorsi storici, denominati "Via del Sale e strutture turistiche collegate" e "Andar per acqua: recupero di lavatoi, pozzi e fontane", predisposti dalla Comunità Montana Appennino Parma Est.
In questo ambito territoriale si registra la presenza di un significativo numero di "Maestà"; spesso si tratta di pregevoli manufatti che portano immagini votive scolpite su lastre di marmo databili dalla fine del XVII secolo al XIX. L'intervento conservativo di alcune "Maestà" poste nei comuni di Palanzano, Corniglio, Tizzano, Neviano degli Arduini, Castrignano e Monchio delle Corti:
Maestà di Casola
Fontana di Sauna
Maestà di Carbogna
Maestà di Lalatta (dintorni)
Maestà di Lalatta
Maestà La Caserma
Fontana di Castrignano
Fontana di Lugagnano, Formelle a rilievo poste sulla Maestà del ponte di Lugagnano e dei pilastri nei comuni di Panzano e Neviano Arduini (Appennino Parma est)
Stato di conservazione:
-depositi di polvere superficiale
-attacchi di micraflora
-aumento della porosità della superficie esposta
-decoesione della superficie
, -depositi di polvere superficiale
-attacchi di micraflora
-aumento della porosità della superficie esposta
-decoesione della superficie esposta
1) - Maestà del Ponte a Ponte di Lugagnano, Monchio (PR)
-superficie alterata da abbondante microflora, aumento della porosità, fessurazioni e rottura profonde con stuccature inidonee a base di malta di cemento grigio.Gli ancoraggi dei vari blocchi e le stuccature perimetrali delle formelle, in cemento, mostrano cedimenti. Gravissima la stabilità del tondo centrale, dietro al quale, nelle rotture, si sono sviluppate alcune pianticelle il cui apparato radicale spinge verso l'esterno i frammenti in bilico.
2) - Maestà di Lalatta dintorni
I rilievi posti nel pilastro oggetto di recente restauro, ma la loro conservazione non è garantita dalla scarsa protezione offerta dalla copertura, con sporto troppo esiguo.
3) - Maestà di Lalatta.
Pilastro in laterizio, con malta di allettamento e stuccature a cemento.
La struttura del supporto in mattoni si presenta gravemente slegata, con dissesto e cedimento statico verso il bordo esterno; la superficie è interessata da muschi e licheni.
Descrizione dell'intervento:
a) trattamento biocida delle superfici ripetuto due volte su tutti i manufatti mentre sul pilastro-edicola di Caserma, Ponte di Lugagnano, Casola e Lalatta è stato necessario provvedere ad una terza applicazione.
b) Rimozione meccanica dei licheni tramite spazzolini di nylon ed acqua distillata durante le fasi di riposo tra un trattamento l'altro.
e} Trattamento consolidante a silicato di etile di tutte le superfici , ripetuto due volte con intervalli di 40gg. sui manufatti in pietra arenaria che si presentavano particolarmente degradati (Caserma, dintorni Lalatta, Sauna).
d) Rimozione meccanica delle numerose stuccature cementizie che incorniciavano le formelle votive.
In alcuni casi (Maestà di Casola e Lalatta), si è preferito lasciare alcune tracce e/o "veli" di malta cementizia fortemente adesa al materiale lapideo anzichè provvedere ad una sua completa rimozione, poiché tale operazione avrebbe potuto compromettere la superficie marmorea sottostante.
e) Laddove l'attacco di microflora era fortemente concentrato anche sul retro delle formelle, tra le crettature di parti riassemblate e/o nel caso di manufatti pericolanti (S.Domenico a Lalatta, Madonna con Bambino di Lugagnano e Ponte di Lugagnano), si è provveduto allo smontaggio delle Maestà e esecuzione di interventi più idonei; le formelle sono state ricollocate nell'edicola utilizzando una malta di calce idraulica naturale, sabbia di fiume e polveri di marmo.
Edicola di PONTE DI LUGAGNANO: smontaggio della formella centrale
- smontaggio e consolidamento di altri elementi costitutivi in marmo dato il loro gravissimo stato di conservazione.
-pulitura degli elementi fratturati con malta cementizia e riassemblati utilizzando microperni in resina sintetica e rinforzati sul retro con fibra di carbonio.
-Il bassorilievo centrale "Madonna con Bambino" è stato ricomposto su di un pannello alveolare in alluminio ancorato con resina epossidica modificata.
f) Consolidamento delle zone in distacco con malta
g) Stuccatura dei manufatti con malta di calce a granulometria "grossa" per la stuccatura di fondo e a granulometria fine per la stuccatura finale.
Sul pilastro di Lalatta è stato necessario provvedere a un intervento di consolidamento strutturale: un "cappotto" della struttura tramite una rete sintetica e un intonaco di cemento bianco (a basso contenuto di Sali solubili) e polvere di marmo.
h) A protezione della formella posta sul pilastro del "dintorni di Lalatta" , data la posizione estremamente esposta al dilavamento dell'acqua piovana, si è applicata una leggera copertura in alluminio ancorata alla struttura di rifacimento circostante (di fattura recente) poi patinata con una colorazione mimetica.
i) Si è applicato un protettivo non filmogeno addizionato con prodotto alghicida per il controllo prolungato della microflora, EDICOLA PONTE DI LUGAGNANO
-Trattamento biocida delle piante erbacee cresciute all’interno del manufatto , causa dei pericolosi distacchi, tramite l’applicazione di efficace e specifico prodotto diserbante.
-Applicazione di rete di protezione in nylon e due fasce di contenimento .