Pinacoteca Comunale di Faenza
Via S. Maria dell'Angelo, 9
Faenza (RA)
Maccari Mino
1898/ 1989
disegno

cartoncino/ pastello/ pitttura ad acquerello
cm 48 (la) 35 (a)
55x69 con cornice
sec. XX (1960 - 1980)
n. 1765
Il nostro disegno, anche se non conosciamo l’anno di acquisizione alla collezione Vallunga, è databile, come il quadro con Arlecchino, alla fase finale della stagione creativa di Maccari, dopo il 1970, sulla base di accostamenti e confronti con altri disegni realizzati in questo periodo. Anzitutto il soggetto, che vede in scena donne più o meno discinte contornate da uomini attempati i quali, nel mentre che le concupiscono, ne rimangono soggiogati anche a costo di cadere nel ridicolo. E’ l’ eterna «commedia delle donnine che esercitano il loro potere su uomini allegramente sottomessi» (G. APPELLA in Mino Maccari 1993, p. 9), tema che ha costantemente intrigato l’artista. In secondo luogo, sul piano formale, l’essenzialità del tratto grafico che isola le figure sul foglio, proiettandole verso una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio. Troviamo questi tratti di stile in disegni quali La pipa (1970), Il guanto, (1971), Le terme (1973), La guida e L’ invito (1981) (Omaggio a Mino Maccari 1989, nn. 87, 90, 93, 97 e 99), dove, come qui, la semplificazione, o meglio la rarefazione, del tratto grafico perviene ad esiti di autentica bidimensionalià. Caratteristica comune a questi fogli è anche la posa delle figure viste di profilo, con i tratti del volto accentuati al fine di suggerire un tono di lieve ironia, lontana dall’aspra e dirompente acredine spesso presente nelle vignette dedicate alla dissacrante polemica politica o di costume. Qui siamo in un mondo in cui la commedia umana viene vista attraverso la lente della caricatura, con una punta di comprensione e partecipazione, lungi da ogni intenzione moralistica. Maria Grazia Bianchedi Bettoli riferisce che i due volti potrebbero essere i ritratti, mediati dall’ironia, di F. Fellini e di G. Masina; in effetti i tratti dei personaggi hanno una singolare somiglianza con il regista e la compagna della sua vita, grande interprete di alcuni dei suoi film più noti. Affinità fra Maccari e Fellini sono state sottolineate, di recente, da un giovane studioso che ha dedicato ai due un interessante saggio che mette in evidenza, per Maccari, l’interesse per il cinema e, riguardo a Fellini, la produzione di vignette e disegni che mostrano influenze riconducibili alle stesse fonti culturali del primo (L. PUDDU 2009).

Questo testo è parte della scheda di Sauro Casadei per il catalogo della Collezione Bianchedi-Bettoli/Vallunga pubblicato da Bononia University Press nella collana Cataloghi dell’Istituto per i Beni Artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna.