stadera per usi agricoli

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: a doppia portata
Categoria: meccanica
Crotti Francesco   1860/ 1986  costruttore
ferro/ lavorazione a mano, ottone/ fusione
cm 48 (a) 105 (l)
sec. XIX
n. 811D
Asta in ferro tarata da 15 a 65 kg, con divisione di 200 g, per la portata minore e da 50 a 175 kg, con divisione di 500 g, per la portata maggiore. Il braccio minore di forma piatta ha i coltelli riportati in acciaio. Il braccio maggiore, a sezione quadrata, termina con un pomello a base quadrata in ferro. Il romano, in ottone di forma a cipolla con cappio in ferro e cavità per la massa di correzione della tara chiusa da una vite in ferro, ha il corrente in ferro estraibile con gancio piatto ad uncino arrotondato. La stadera è sospesa mediante staffa, gancio ad occhiello e gancio a C terminante con piccola punta in ferro. La merce è sospesa ad un gancio ad uncino, gancio ad occhiello e staffa in ferro.

L'invenzione della stadera, originaria quasi con certezza della Campania, è da attribuire ai romani intorno al 200 a.C. Ben presto per il suo facile impiego, per la sua immediatezza di lettura e il soddisfacente grado di precisione conquistò i mercati internazionali anche nei secoli successivi all'età romana e rimase, soprattutto in Italia, fino all'avvento delle bilance automatiche, uno degli strumenti per pesare maggiormente diffuso sul territorio.

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, propri e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.