Grattacielo, Condominio a Porta San Pietro
via Emilia San Pietro
viale Piave
Reggio Emilia (RE)
Notizie storiche: progetto e costruzione
Il primo grande lavoro privato svolto nella città di Reggio Emilia all'inizio degli anni '50, per favorire la ricostruzione e l'espansione della città, si trova nella zona di Porta San Pietro, al confine orientale della città storica. Tra i viali della tangenziale e la stazione, è un punto cruciale dove l'attraversamento urbano e l'ingresso al centro storico si fondono. Realizzato dagli Architetti e Ingegneri Cooperativi di Reggio Emilia, il grattacielo fu completato nel 1953 con la realizzazione del piano del tetto strapiombante su tutti i lati, divenendo simbolo della ricostruzione, del boom edilizio del dopoguerra e della città modernizzata. Attraverso la modernizzazione di gran parte del suo centro, la città si "emancipa" dal suo recente passato. Lo sviluppo in altezza è lo specchio di un vivere contemporaneo che intende ergersi in posizione privilegiata rispetto alla città storica. Nelle intenzioni dei suoi progettisti, l'edificio voleva rappresentare un super-condominio moderno, innovativo, dotato di comfort sul modello americano e nord europeo. Come tale, fu presto popolato dalla nuova classe imprenditoriale di Reggio Emilia, mostrando il successo dell'operazione immobiliare. La forma tripartita ottimizzava l'esposizione e la vista, superando l'ortodossia modernista, moltiplicando la superficie finestrata che fu così incorniciata all'interno di grandi logge rivolte verso la città. Innovativo anche nelle soluzioni tecniche, con cavità interne per lo smaltimento diretto dei rifiuti, è stato tra i primi edifici della città dotati di riscaldamento a pavimento a tutti i piani. Al piano terra ci sono spazi per attività commerciali e una caffetteria. Il primo livello completamente vetrato è destinato agli uffici. In cima, la soffitta, arretrata dal volume sottostante, è caratterizzata da ampie terrazze e viste panoramiche verso la città, protetta dalla copertura a sbalzi che caratterizza la corona della torre. La struttura è in cemento armato, tamponata da pareti in mattoni, esternamente ricoperta da un mosaico di tessere di vetro.
Oggi l'edificio presenta alcune problematiche: perdita di calore, distacco delle piastrelle a mosaico, deterioramento dei dettagli delle facciate, problemi legati a sistemi obsoleti, invecchiamento precoce dei materiali delle aree comuni esterne ed interne e in particolare di quelli più esposti come logge degli appartamenti. Il progetto prevede il retrofit dell'edificio da tutti i punti di vista, dal restauro delle facciate, delle logge, delle aree comuni ed esterne fino al miglioramento energetico.

fonte: Mibact - Architetture del secondo '900,

fonte: https://www.zamboniassociati.it/

5-6