Nuovo Municipio
piazza Vittorio Emanuele 31
Cotignola (RA)
Vaccaro Giuseppe progetto
1896/ 1970
Parolini Bruno progetto
1889/ 1982



Notizie storiche: progetto e costruzione
Il nuovo Municipio trova collocazione nello stesso luogo in cui era stato edificato quello precedente, un palazzo a tre piani distrutto assieme alla torre civica e ad altre grandi aree del centro storico, durante i bombardamenti della Battaglia del Senio tra il 1944 e il 1945.
La ricostruzione del Municipio vede coinvolti Giuseppe Vaccaro e Bruno Parolini, che pochi anni prima avevano affrontato lo stessa tema nell’intervento sul palazzo del Comune nel vicino centro di Alfonsine.
Il linguaggio, semplice e razionale, analogamente a quello del precedente, fissa uno stile sobrio, adeguato al principale luogo pubblico di questi piccoli centri gravemente colpiti dalla Guerra.
La struttura rivela la sua impostazione simmetrica a partire dall'impianto del piano terra, che mostra in prospetto la regolare scansione dei pilastri cromaticamente più chiari rispetto al resto della facciata. Il portico, rivestito di lastre in marmo, è uno degli elementi che richiamano maggiormente il progetto per il municipio di Alfonsine, ma soprattutto si pone in continuità simbolica con il loggiato comunale che esisteva precedentemente. Il rivestimento marmoreo prosegue anche lungo le altre facciate alla stessa altezza del porticato principale, definendo in tal modo una fascia basamentale ben visibile. L'edificio si compone di quattro piani, gli ultimi tre caratterizzati da un'uniforme muratura faccia a vista che termina in sommità in un cornicione. Anche in facciata appare chiara la scelta di imporre una griglia regolare all'intera struttura: le porte-finestre del primo piano, le bucature rettangolari del secondo e quelle quadrate dell'ultimo sono rigorosamente allineate tra loro, e con la scansione dei pilastri in marmo. Le grandi porte-finestre del primo piano che si affacciano sul sottostante spazio pubblico adibito a piazza-parcheggio, sono incorniciate da nicchie rettangolari poco profonde che ne esaltano la posizione e si aprono su un balcone continuo che percorre per intero il fronte principale. La torre civica non viene ricostruita, ma nel medesimo punto in cui si trovava la precedente, ovvero nella parte sinistra della facciata principale, viene collocato simbolicamente un orologio a due quadranti. La progettazione delle partizioni interne segue la medesima scansione del porticato esterno, strutturando rigidamente la planimetria del nuovo municipio attorno a un piccolo cortile centrale. L'ingresso principale non viene posizionato al centro della facciata, ne consegue che anche l'ampio corpo scala viene situato decentrato verso sinistra all'interno del fabbricato, così da accogliere direttamente il pubblico in entrata nell'edificio. Oltre all'atrio e agli spazi adibiti ad anagrafe e uffici per lo stato civile, al piano terra sono presenti ampi negozi attualmente occupati da una tabaccheria, un bar e una sala giochi. Gran parte degli uffici comunali, la sala consiliare e gli archivi, si trovano ai piani superiori, ultimo dei quali è costituito dallo spazio ricavato nel sottotetto. La copertura dell'edificio infatti è costituita da tre falde ad impluvium, attorniate da un cordolo in muratura che le sopravanza, tanto da permettere a chi osserva dall'esterno di intuire la chiusura orizzontale come se fosse piana.




fonte: Architetture del secondo Novecento - Mibact - Matteo Sintini, Valentina Gili