Scuola elementare Bruno Pasini
via Caorle 24
Ravenna (RA)
Naglia Danilo progetto
1928

Strumia Renzo (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
Nel 1972, gli architetti Danilo Naglia e Renzo Strumia ricevono l’incarico di progettare una scuola elementare nella zona dell’ippodromo di Ravenna, vicino a via Aquileia, più precisamente in via Caorle 24.
Lo schema progettuale è funzionale, proprio come altri progetti di scuole o istituti realizzati in questi anni dagli stessi architetti.
L’impianto è stabilito da due assi ortogonali tra loro, al cui centro è collocato l’ingresso principale e un piccolo giardino interno.
Un lungo portico basso, in cemento armato, forato da quindici lucernari circolari, occupa quasi l’intera ala ovest del complesso. A esso si affiancano le stanze degli uffici e la direzione, di nuovo con copertura piana, ma leggermente rialzata rispetto al portico.
All’ingresso, la scala principale è segnalata da un volume più alto in cemento armato.
L’asse nord-sud è interamente dedicato alle aule per studenti. L’ala nord, a differenza di quella sud che è costituita solo dal piano terra, si presenta su due livelli. In ciascun piano, a destra e a sinistra del corridoio si trovano le aule di lezione, cui si alternano le stanze di attività interciclo.
Tutte le aule e gli spazi del fabbricato godono della vista sul giardino, grazie alle ampie vetrate di cui è dotata la scuola.
Una fascia di finestre è collocata anche internamente nella parte alta del corridoio, in mattoni faccia a vista, sì da permettere alle correnti d’aria di attraversare liberamente l’intero corpo di fabbrica.
Un’elegante scala a chiocciola in cemento armato, esterna e aperta fa da contrappunto al volume rettangolare della scala d’ingresso.
L’ala est è dedicata agli spazi collettivi della scuola: la mensa e la sala per le attività comuni. Inoltre, un corridoio piega verso sud e conduce alla vicina palestra, un corpo di fabbrica più elevato, accessibile anche da un ingresso secondario.
L’intero complesso è sollevato dal terreno circostante di circa 50 cm e il giardino è accessibile da ogni aula del piano terra, tramite tre gradini esterni.
La struttura è in cemento armato a vista, i tetti sono piani e le grandi finestre in alluminio, dipinte di azzurro.
La luce inonda tutti gli spazi interni e pertanto, per schermare il sole, il fabbricato è dotato di tapparelle di colore bianco.




fonte: Architetture del secondo Novecento - Mibact - Elisa Alessandrini

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