Biblioteca Cesare Pavese
via Newton 16/a
Parma (PR)
Zermani Paolo progetto
1958



Notizie storiche: progetto e costruzione
La nuova Biblioteca Cesare Pavese è collocata nel lotto con l'asse maggiore in direzione parallela alla via Emilia. L'impianto dell'edificio consiste in due corpi distinti che racchiudono al proprio interno uno spazio protetto definito sull'intero perimetro da un portico.
L'immagine della biblioteca è caratterizzata quindi da due corpi principali che, analogamente a due libri affioranti dal terreno, contengono in sé e proteggono lo spazio per la lettura e lo studio, rendendo così
esplicito il rapporto simbolico che l'edificio pubblico è chiamato a stabilire con la città.
La corte interna, porticata, come un chiostro, custodisce lo spazio protetto per la lettura e lo studio all'aperto. L'analogia con il tema del libro giustifica l'anima introversa dell'edificio che, come nell'esercizio della
lettura, viene scoperto gradualmente. Questo è anche il carattere di taluni luoghi magici di Parma, cintati e chiusi, quali il Giardino di San Paolo, o i conventi, poi improvvisamente aperti allo spazio della
contemplazione.
L'edificio, realizzato completamente in mattoni a vista, prolunga, nella propria natura costruita, la natura del suolo, l'argilla, resa materiale da costruzione attraverso il processo di cottura.
La Biblioteca è organizzata, in corrispondenza alla sua immagine architettonica e al suo impianto, attraverso
due sezioni principali, dedicate rispettivamente a ragazzi e ad adulti, divise funzionalmente, ma unite da due zone centrali di accesso-prestito (nella parte anteriore) e sala riunioni, sala video, zona prescolare (nella parte posteriore). Il corpo principale di sinistra rispetto all'ingresso è dedicato ai ragazzi e si avvale di una successione di spazi divisibili attraverso pareti o scaffalature, attrezzabile con tavoli di lettura o con semplici poltrone. Sul lato interno del corpo di fabbrica è sempre presente lo spazio di passaggio, caratterizzato da grandi aperture vetrate verso la corte interna verde che illuminano gli spazi di lettura. L'illuminazione di queste zone avviene anche attraverso la luce soffusa proveniente dai lucernari posti a soffitto. All'estremità del corpo di fabbrica è anche localizzata una zona destinata a sala video per l'attività interna della biblioteca. Alla confluenza dei due bracci è localizzata la sezione prescolare, caratterizzata da uno spazio molto luminoso e versatile.
Si ottiene così, in testata all'edificio, uno spazio flessibile di significativa dimensione, adattabile all'occorrenza per finalità interne ed esterne.
Il corpo principale di destra, rispetto all'ingresso, è dedicato agli adulti e, analogamente al suo simmetrico, si avvale di una successione di spazi divisibili.
In entrambi i corpi di fabbrica (sezione ragazzi e sezione adulti) a metà del percorso è ricavata una zona di maggiore ampiezza rispetto agli spazi in successione modulare, dedicata ad aggregazioni temporanee, di maggiore flessibilità spaziale.
L'intero impianto della Biblioteca è, in conclusione, caratterizzato da un semplice sistema spaziale che isola zone dedicate ad attività specifiche, dedicando ad esse la necessaria riservatezza, ma mantenendole vincolate a un disegno complessivo dello spazio.
La Biblioteca è un "percorso", percorribile nei due sensi, una sorta di organismo vivente.
La corte centrale porticata, seminata a verde, e cuore aperto di questo organismo, ne disciplina la luce, insieme ai lucernari a illuminazione non diretta, e ne ritma il respiro.



fonte: Paolo Zermani - Mibact - Architetture del secondo '900 - immagini Studio Zermani Associati