ex Casa del Popolo "Antonio Gramsci"
Vignola (MO)
Pucci Mario progetto
1922/ 1979
Vecchi Vinicio progetto
1923/ 2007



Notizie storiche: progetto e costruzione
Nel 1949, a seguito dello sfratto imposto dalla proprietà (l’arciprete di Vignola) del palazzo in cui aveva sede La Società Cooperativa Casa del Popolo, costituitasi nel 1920, i partiti e le associazioni rimasti senza un luogo dove svolgere le proprie attività, individuano in un lotto sito nel centro della cittadina, antistante corso Italia, la possibile localizzazione del nuovo edificio. Il progetto viene affidato all’ingegnere e assessore modenese Mario Pucci che negli stessi anni stava realizzando anche la Casa del Popolo “Rinascita” a San Vito di Spilamberto, sempre coadiuvato dal giovane architetto Vinicio Vecchi.
L’edificio viene realizzato con materiali da costruzione tratti dal vicino fiume Panaro e mattoni. Assecondando le necessità di una costruzione semplice dettata dalle condizioni del cantiere in cui lavoravano gratuitamente maestranze in parte operanti nel settore ma anche volontari, l’edificio si caratterizza per l’estrema semplicità della composizione data dalla regolarità delle aperture.
Il piano terra è trattato ad intonaco rustico, mentre sui tre piani al di sopra di questo, il fronte principale è diviso in due parti: una intonacata con finestre quadrate e la restante con un paramento in mattoni faccia a vista scandito da finestre verticali, che nel risvolto d’angolo, lasciano un tratto di muro completamente cieco, che segna la posizione urbana dell’edificio e ospita la scritta con il nome a cui l’edificio è dedicato. Nel salone al piano terra, nel 1950, il pittore Aldo Borgognoni dipinge una parete di 20 X 4,5 metri con scene raffiguranti episodi della vita di Gramsci, della lotta partigiana, della liberazione e del primo dopoguerra (come l’eccidio del 9 gennaio alle Fonderie Riunite di Modena). In una di queste viene rappresentato anche Mario Pucci che discute del progetto con i rappresentanti della casa del Popolo. I pannelli sono andati perduti nel 1958 a seguito della ristrutturazione dell’immobile, così come il progetto originale non è ormai più leggibile a causa di interventi successivi.