Chiesa di San Pio X
via San Giovanni Bosco
Modena (MO)
Giglioli Vaccari Manfredo progetto
1924/ 1997



Notizie storiche: progetto e costruzione
Anticipando la rivoluzione liturgica che sarà di lì a pochi anni codificata dal Concilio Vaticano II, diverse diocesi promuoveranno tra gli anni cinquanta e sessanta la costruzione di numerosi edifici ecclesiastici dal carattere innovativo. La prima ad essere edificata a Modena è proprio la nuova parrocchia di San Pio X. L’edificio è collocato in un’area dove sono previsti diversi servizi pubblici, fra cui una scuola e un edificio polifunzionale comunale. Il progetto è affidato a Renato Iscra, architetto padovano già collaboratore del celebre Edoardo Gellner. L’edificio è ad aula unica, caratterizzato dall’imponente facciata su cui si staglia, esaltata dall’intonaco bianco dei tamponamenti, la struttura in calcestruzzo armato volutamente esibita a ricordare una croce. La pianta è impostata su uno schema romboidale, il cui asse maggiore corrisponde all’orientamento longitudinale dell’edificio e le cui pareti assumono un profilo seghettato. Nelle fasce verticali, trattate in cemento a vista, si aprono una serie di piccoli oblò tamponati in vetrocemento. La luce naturale penetra, oltre che dai grandi finestroni verticali posti sulla controfacciata, soprattutto dalle vetrate policrome decorate a motivi geometrici disposte lungo la fascia continua finestrata, sotto la copertura sostenuta da una trave a luce unica. Sia l’aula che la cappella feriale sono caratterizzate dalla continua alternanza fra cemento a vista e laterizio, mentre una serie di opere d’arte impreziosiscono in diversi punti lo spazio liturgico: degni di nota il grande mosaico parietale raffigurante San Pio X alle spalle dell’altare (Carlo Mattioli, 1965), il crocifisso in legno (Arrigo Righini, 1961) e le statue in bronzo raffiguranti il Cristo e la Vergine (Marino Quartieri, 1961).