via Giuoco del Pallone 15-29
Ferrara (FE)
Bottoni studiò inizialmente quattro soluzioni progettuali e le inviò a Minerbi tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 1953; per soddisfare le esigenze del committente, che chiedeva di inserire ulteriori variazioni nella quarta soluzione, Bottoni elaborò una quinta soluzione che spedì a Ferrara il 10 novembre della quale poi venne studiata un’ennesima variante in data 28 dicembre.
Successivamente a questa versione del progetto, la progettazione della casa rimase ferma per quasi quattro anni probabilmente a causa dei contemporanei lavori che Minerbi svolti nella casa degli Ariosti e dei restauri degli affreschi del salone delle Virtù curati dal restauratore Arturo Raffaldini. Nel novembre 1957 iniziarono i lavori nella casa al civico 15 mentre Bottoni continuava a studiare ulteriori varianti al progetto fino all’ottava, quella definitiva, che ottenne il parere favorevole dall’Ingegnere della IV sezione il 26 marzo 1958 e il nulla osta formale della Soprintendenza il 13 gennaio 1959. Nel settembre del 1959 il comune concedette l’abitabilità all’abitazione mentre i lavori di arredamento degli interni si protrassero fino all’anno successivo.
I progetti per la nuova abitazione di Minerbi furono elaborati dall’architetto insieme allo stesso committente il quale forniva richieste – ma anche disegni e suggerimenti sia di dettaglio che di impostazione generale – per trovare le soluzioni finali; l’ultima versione del progetto seguita alle otto intermedie, prevedeva la demolizione di buona parte delle strutture della casa esistente – a meno di quelle vincolate dalla Soprintendenza come le facciate che vennero ridisegnate ripristinando le forme rinvenute sulle tracce della muratura e parte dei muri portanti reimpiegati per esigenze economiche – con la formazione al primo piano della vera e propria abitazione. Gli spazi della zona giorno, organizzati lungo una concatenazione di spazi che andavano a formare gallerie continue, trovavano il proprio fulcro nel salone delle Virtù e dei Vizi. Il carattere a scala urbana del progetto, l’approccio non precostituito di fronte ai metodi di intervento sull’architettura esistente, il tema della conservazione dell’immagine dell’architettura antica a fronte della modernità della disposizione della casa e, soprattutto, quello della ricerca dell’unità tra parti antiche e moderne, sono caratteristiche che possono essere rintracciate anche nel progetto di Bottoni per la sistemazione di palazzo di Francia (1960-65) da adibire a nuova sede dell’ateneo della città.
fonte: Matteo Cassani Simonetti - Mibact - Architetture del secondo '900