Restauro e arredamento di Casa Minerbi
via Giuoco del Pallone 15-29
Ferrara (FE)
Bottoni Piero progetto
1903/1973



Notizie storiche: progetto e costruzione
Nel settembre 1953, Giuseppe Minerbi incaricava Bottoni di studiare una sistemazione per la casa in via Giuoco del pallone 15–17. La costruzione al civico 15, disposta su due piani più sottotetto, era composta, prima degli interventi, da tre alloggi ultraeconomici (cinque vani al piano terra, diciassette al primo e tre nel sottotetto) e da un magazzino con entrata al civico 17; essa diventerà l’abitazione di Giuseppe Minerbi e sarà collegata grazie al progetto di Bottoni direttamente con il salone delle Virtù e dei Vizi a sua volta comunicante, attraverso un passaggio sopraelevato (denominato pontecunicolo), con l’altra sua proprietà (via Giuoco del Pallone 29, vicolo del Granchio 1,1/a,3,5,7,9,11).
Bottoni studiò inizialmente quattro soluzioni progettuali e le inviò a Minerbi tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 1953; per soddisfare le esigenze del committente, che chiedeva di inserire ulteriori variazioni nella quarta soluzione, Bottoni elaborò una quinta soluzione che spedì a Ferrara il 10 novembre della quale poi venne studiata un’ennesima variante in data 28 dicembre.
Successivamente a questa versione del progetto, la progettazione della casa rimase ferma per quasi quattro anni probabilmente a causa dei contemporanei lavori che Minerbi svolti nella casa degli Ariosti e dei restauri degli affreschi del salone delle Virtù curati dal restauratore Arturo Raffaldini. Nel novembre 1957 iniziarono i lavori nella casa al civico 15 mentre Bottoni continuava a studiare ulteriori varianti al progetto fino all’ottava, quella definitiva, che ottenne il parere favorevole dall’Ingegnere della IV sezione il 26 marzo 1958 e il nulla osta formale della Soprintendenza il 13 gennaio 1959. Nel settembre del 1959 il comune concedette l’abitabilità all’abitazione mentre i lavori di arredamento degli interni si protrassero fino all’anno successivo.
I progetti per la nuova abitazione di Minerbi furono elaborati dall’architetto insieme allo stesso committente il quale forniva richieste – ma anche disegni e suggerimenti sia di dettaglio che di impostazione generale – per trovare le soluzioni finali; l’ultima versione del progetto seguita alle otto intermedie, prevedeva la demolizione di buona parte delle strutture della casa esistente – a meno di quelle vincolate dalla Soprintendenza come le facciate che vennero ridisegnate ripristinando le forme rinvenute sulle tracce della muratura e parte dei muri portanti reimpiegati per esigenze economiche – con la formazione al primo piano della vera e propria abitazione. Gli spazi della zona giorno, organizzati lungo una concatenazione di spazi che andavano a formare gallerie continue, trovavano il proprio fulcro nel salone delle Virtù e dei Vizi. Il carattere a scala urbana del progetto, l’approccio non precostituito di fronte ai metodi di intervento sull’architettura esistente, il tema della conservazione dell’immagine dell’architettura antica a fronte della modernità della disposizione della casa e, soprattutto, quello della ricerca dell’unità tra parti antiche e moderne, sono caratteristiche che possono essere rintracciate anche nel progetto di Bottoni per la sistemazione di palazzo di Francia (1960-65) da adibire a nuova sede dell’ateneo della città.





fonte: Matteo Cassani Simonetti - Mibact - Architetture del secondo '900