corso Porta Reno, via Vaspergolo
Ferrara (FE)
Il progetto generale prevedeva la realizzazione di tre edifici disposti a “L” attorno ad una piazzetta pedonale corredati da autorimessa e magazzini interrati. Così Natalini descrive il primo progetto: «Il primo prospetta su Corso Porta Reno, ha pianta rettangolare ed al piano terreno è scavato da un portico che da via Vaspergolo e Corso Porta Reno conduce alla piazzetta angolare.
Si compone di un basamento di negozi a doppia altezza e di tre piani con due appartamenti a piano.
Questo primo corpo è rivestito in mattoni faccia a vista con modanature di cotto trafilato ed elementi in pietra. La parte basamentale è in pietra a ricorsi orizzontali (biancone).
Il secondo è affacciato sulla piazzetta angolare e fa da cerniera agli altri due, ha pianta pressoché quadrata (con un angolo mancante per adattarsi alla forma ad “L” del lotto) ed al piano terreno è completamente porticato. Sopra il porticato (a doppia altezza) s’impostano quattro piani: i primi tre contengono un ufficio a piano e l’ultimo un appartamento.
Questo secondo corpo (che ha i lati interni al lotto rivestiti in mattoni faccia a vista) ha i due lati sulla piazzetta trattati plasticamente e rivestiti in pietra (biancone con alcune fasce in rosa Verona). L’angolo si completa in alto con un elemento terminale composto di tre colonne cilindriche in cotto con parti in pietra.
Il terzo corpo prospetta su Via Ragno, ha pianta rettangolare, al piano terreno è attraversato da un passaggio che porta ad una corte interna (con la possibilità di prolungarsi in futuro attraverso l’edificio adiacente fino a via Vaspergolo) ed è occupato da negozi di altezza normale.
Sopra a questo si trovano tre piani, il primo dei quali occupato da tre appartamenti, e gli altri due occupati da tre appartamenti in duplex.
Per questo terzo corpo si è infatti adottata una tipologia tradizionale da lotto gotico con diversi corpi scale perpendicolari alla facciata.
È rivestito in mattoni faccia a vista con modanature in cotto trafilato ed elementi in pietra.
I tre corpi si diversificano quindi sia per le tipologie adottate che per la morfologia, presentando diversi ritmi di aperture e dettagli costruttivi diversi, cercando di rispondere alle diverse giaciture.
Si configura così un episodio urbano formato da un edificio su una grande via (il corso), delle case a schiera su una piccola strada e un palazzetto su una piazza».
Il progetto si pone nei riguardi della città antica evocando la storia del luogo e ricercandone l’identità; la ricostruzione di questo isolato diventa per Natalini l’occasione per tradurre gli elementi della tradizione locale in nuova architettura.
fonte: Matteo Cassani Simonetti _ Mibact _Architetture del secondo '900