Complesso parrocchiale a Le Contane
strada provinciale 17, località Le Contane
Jolanda di Savoia (FE)
Giordani Pierluigi progetto
1924/ 2011



Notizie storiche: progetto e costruzione
Il borgo rurale di S. Apollinare in Dossetti (1957-58) nel comune di Jolanda di Savoia (Fe) fu realizzato per conto dell’Ente per la Colonizzazione del Delta Padano (istituito nel 1951) seguendo il progetto di Pierluigi Giordani (capo ufficio progettazione presso lo stesso Ente). Il sodalizio tra l’Ente e l’autore, già avviato in occasione della realizzazione del borgo di Santa Giustina (1954), proseguì per tutti gli anni cinquanta e per la prima parte dei sessanta con la realizzazione di altri borghi rurali come quello di Cà Mello (1956-58), Marchiona (1956-57), San Romualdo (1956-57), Oca (1961-62), Corte Cascina (1961-63) e, appunto, quello di S. Apollinare in Dossetti. La costruzione dei borghi rurali era finalizzata a costruire dei centri di servizio per gli abitanti di estese zone agricole: essi non erano perciò dei veri e propri abitati ma dei luoghi dove erano concentrati i servizi essenziali per tale popolazione. Quello di Sant’Apollinare in Dossetti fu realizzato a servizio delle popolazioni assegnatarie insediate nelle Aziende Ambrogio e Magazzeni nonché di parte di quelle delle aziende Jolanda nord e a sud del Canal Bianco nel Delta padano per un totale di circa 1300 persone disposte su 1300 ettari.
Il progetto non muta la consueta tipologia impiegata da Giordani; tutti gli edifici (in questo caso chiesa, canonica, ambulatorio, circolo di ritrovo e asilo) e il campo sportivo sono disposti intorno ad una piazza e i loro volumi appaiono in mattoni a vista. All’omogeneità dei materiali e contrapposto un andamento dei volumi che ricalca alcuni elementi formali dell’architettura rurale come accade nel centro di ritrovo realizzato analogamente ai tanti fienili della pianura ferrarese. Seguono lo stesso principio di dialogo con il contesto le gelosie in cotto che caratterizzano i prospetti di alcuni edifici. La chiesa coperta da un tetto piuttosto inclinato rivestito di Leoklinker marrone e crema, emerge come l’elemento maggiormente monumentale del complesso mantenendo tuttavia una dimensione abbastanza contenuta.
Il linguaggio e la scelta dei materiali impiegati, dettati da caratteri di economia e non deteriorabilità, contribuiscono a rendere l’immagine del complesso sobria e in accordo con le caratteristiche materiali e formali degli edifici della zona.


fonte: Matteo Cassani Simonetti - Mibact - Architetture del secondo '900

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