Palazzo degli Affari
piazza Costituzione 8
Bologna (BO)
Benevolo Leonardo progetto
1923/ 2017
Giura Longo Tommaso progetto
1932/ 2018
Melograni Carlo progetto
1924/ 2021



Notizie storiche: progetto e costruzione
Allineato sull’asse viario che collega piazza Costituzione a viale Aldo Moro, il Palazzo degli Affari fa parte del complesso di edifici che nasce a completamento del polo fieristico. La costruzione, finanziata dalla Camera di Commercio di Bologna, è destinata a sede della Borsa cittadina, fino a quel momento ospitata nel terzo cortile del Palazzo Comunale, che può trovare così adeguata collocazione fuori dal congestionato centro storico, dopo i progetti di localizzazione della Fiera nell’area ex GIL vicino porta Galliera e della borsa in piazza Martiri.
L’edificio si articola in tre blocchi ciascuno distinto per volumetria e funzione. Il primo, di forma prismatica, si attesta su viale Aldo Moro fungendo da ingresso alla struttura. Esso ospita servizi ed uffici, sia camerali, quali i laboratori di analisi delle merci, sia appartenenti a funzioni correlate a quelle della Borsa, come l’Ufficio provinciale dell’IVA o l’Ufficio Brevetti.
Gli altri due blocchi sono impostati su una pianta semicircolare, risultato della separazione e della traslazione delle due parti di un cilindro su cui è impiantato un cono. In essi hanno sede la Borsa Valori e la Borsa Merci, le cui attività hanno luogo in una piazza coperta evocativa dello spazio originario di piazza della Mercanzia sede storica delle contrattazioni borsistiche cittadine.
Le due tipologie di servizi, riconoscibili dalla forma della struttura che li ospita, sono caratterizzate anche da una differenziazione strutturale. Per il blocco dei servizi viene ultilizzata una semplice struttura intelaiata, mentre per la copertura della Borsa viene impiegata una travatura reticolare allo scopo di ricavare un ambiente libero di grande ampiezza. È nella connotazione strutturale del volume destinato alle Borse che si nota la continuità con le scelte progettuali dei padiglioni della fiera realizzati dagli stessi progettisti. Anche qui, infatti, come negli spazi espositivi, la pianta libera rende protagonista la struttura portante metallica, il cui reticolo viene messo in risalto attraverso l’uso del colore in contrasto con quello dello spazio circoscritto dai blocchi in laterizio.
Sul tetto a falde inclinate, di forma circolare, si attestano infine una serie di lucernai che garantiscono l’illuminazione a giorno della piazza coperta sottostante. Una serie di lame verticali vetrate caratterizzano, invece, i due prospetti nati dal sezionamento del volume cilindrico: esse scandiscono i due fronti in modo uguale e contrario, seguendo l’andamento irregolare delle falde del tetto.




fonte: Architetture del secondo Novecento - Mibact - Matteo Sintini, Margherita Merendino