Palazzo ad appartamenti, I lotto, in via Saragozza
via Saragozza 112
Bologna (BO)

Leorati Alfredo (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
Nel giugno 1949 l'INA Casa stanzia 300 milioni per la città di Bologna, da destinare alla costruzione di case per lavoratori in base al piano casa Fanfani, approvato con la legge 43 del 28 febbraio precedente.
Il piano sarà in funzione fino al 1963. A Bologna alcune importanti realizzazioni, veri e propri quartieri abitativi, si hanno alle Due Madonne, al Cavedone in San Donato, a Borgo Panigale e in altri settori dell'estrema periferia.
Secondo le indicazioni fornite dall'ente ai progettisti, i nuclei INA Casa avrebbero dovuto essere composizioni varie e articolate, con bella vegetazione e edifici autonomi e dotati di fisionomie distinte.
I villaggi più esterni saranno, di fatto, per lunghi anni borghi autosufficienti, isolati in aperta campagna, spesso mal collegati al resto della città.
Tra gli architetti impegnati nei cantieri dell'INA Casa vi sono alcuni dei migliori esponenti del modernismo, quali Giuseppe Vaccaro, Alberto Legnani, Gian Luigi Giordani, Gildo Scagliarini, Alfredo Leorati, Francesco Santini.