Case Incis in piazza Carducci
piazza Carducci 3
via del Piombo 3/VI
Bologna (BO)
Vaccaro Giuseppe progetto
1896/ 1970



Notizie storiche: progetto e costruzione
Nonostante negli anni dell’immediato secondo Dopoguerra, Vaccaro sia già definitivamente ritornato a Roma, chiamato da A. Libera per collaborare come consulente esterno alla revisione dei progetti Ina-Casa, interviene nella sua città con alcune importanti opere, tra le quali, particolare rilievo assumono le case Incis costruite in piazza Carducci.
Esse si compongono di tre blocchi di quattro piani, ciascuno impostato su un impianto a stella a tre punte, con vano scala centrale che distribuisce gli appartamenti nelle varie ali.
Il muto linguaggio degli edifici, caratterizzati dalla sola finitura a intonaco dei fronti e dai profili inclinati delle coperture, dimostra il recupero di una razionalità costruttiva e figurativa che per Vaccaro è, in questi anni di ricerca sul tema della residenza, quanto consente di risolvere il problema dell’inserimento nel contesto della città storica e la contemporanea necessità di elaborare un modello di abitazione per la ricostruzione.
Lo stesso schema, infatti, è utilizzato da Vaccaro nelle coeve abitazioni Incis di via Emilia ovest a Bologna e, poco dopo, nel quartiere di Borgo Panigale.

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Giuseppe Vaccaro (Bologna 1896 – Roma 1970) è una figura chiave della cultura architettonica della prima metà del XX secolo, figura ancora non così ampiamente esplorata e degnamente riconosciuta, invece emblematica per una rilettura delle vicende connesse al momento del razionalismo e della sua evoluzione in Italia. Il legame di Vaccaro con Bologna, che permane nonostante il trasferimento a Roma, offre l’occasione per confrontarsi con un contesto urbano di alta qualità formale e di grande tradizione storica, sperimentando forme e tecniche di innovazione ed aprendo la cultura locale verso più dinamiche esperienze. L’attenzione per il rapporto del moderno con l’ambito storico, la cura pulita e raffinata dei dettagli assecondata dall’uso calibrato e sempre schietto dei materiali, la dedizione per lo sviluppo di articolati modelli insediativi destinati all’edilizia popolare, la maestria nell’organizzare sistematicamente e con chiarezza le strutture edilizie più complesse, ricorrono con bella e gratificante costanza nelle opere bolognesi ed in tutto il lavoro di Vaccaro, testimonianza viva ed attuale della capacità che ha la buona architettura di interpretare al meglio le aspettative e le dinamiche della società.
L'Istituto nazionale per le case degli impiegati statali (in acronimo INCIS) era un ente pubblico, istituito per costruire abitazioni e gestirne l'assegnazione, a canone agevolato, agli impiegati pubblici.
Ha gestito l'assegnazione di alloggi costruiti anche da altri Enti ed altri programmi, come Gescal e INA-Casa. L'INCIS ha costruito numerosi quartieri, complessi ed edifici singoli, realizzando progetti urbanistici qualificati, che dopo molti decenni dalla loro realizzazione rappresentano costruzioni di pregio architettonico, coniugando canoni estetici di alto livello con caratteristiche di elevata funzionalità.
Ha edificato interi quartieri di città italiane, o gran parte di essi, Vaccqaro progettò sia questo insediamento che il Complesso Cavedone.


fonte: Matteo Sintini - Mibact - Architetture del secondo '900