Centro neuropsicologico Silvio Alvisi
viale D'Agostino 2a
Imola (BO)
Zacchiroli Enzo progetto
1919/ 2010



Notizie storiche: progetto e costruzione
Come la Fiat per Torino, così i manicomi sono stati centrali nella storia, nell’urbanistica e nello sviluppo economico della città di Imola.
Fin dall’Ottocento, grazie alla creazione di un polo ospedaliero per la malattia mentale composto da tre nosocomi, si sono creati almeno una decina di migliaia di posti di lavoro. Non solo infermieri, ma anche personale in cucina, in lavanderia, alla manutenzione degli edifici e medici che hanno spesso compiuto scelte all’avanguardia per la storia della cura della malattia mentale. L’inizio del Novecento si apre con due strutture, note successivamente come il manicomio Luigi Lolli e il manicomio dell’Osservanza, rispettivamente amministrati da provincia e Congregazione di Carità di Imola. Con l’evolversi delle teorie psichiatriche e l’arrivo dei primi farmaci per curare i disturbi psichici, a partire dagli anni Sessanta cambia l’approccio alla malattia mentale e si costruiscono nuove strutture destinate alla diagnosi e alla cura.
Nascono il Silvio Alvisi, centro diagnostico neuropsicologico, e il presidio psicopedagogico per i minori Sante Zennaro.
Nel 1967 apre anche la Villa dei Fiori, che nasce come una struttura autonoma destinata a brevi ricoveri.
L'edificio completa le attrezzature a servizio dell'assistenza psichiatica del vicino ospedale Lollida cui è separato dalla strada di circonvallazione. Il centro diagnostico, inserito in un'area verde e aperta, è un edificio a un piano suddiviso in ali parallele collegate da un corpo perpendicolare che ospita le sale per le terapie. Il contatto con l'esterno favorisce la possibilità di un accesso indipendente a chi deve raggiungere gli ambulatori, non interferendo con i pazienti ricoverati che possono, a loro volta, sfruttare un rapporto diretto e terapeutico con il verde. Qui Zacchiroli giustappone l'edificio in vari blocchi asimmetrici, proporzionati secondo le contenute dimensioni del complesso. L'edificio è leggermente rialzato su un basamento trattato a verde, ad eccezione del corpo destinato alla degenza che risulta sopraelevato su setti della stessa altezza del basamento che si segnala per l'orizzontalità delle finestre. Il volume degli ambulatori si frammenta in parti separate da tratti di parete realizzati in lamelle verticali verniciate di Rosso, motivo che si ritrova anche nella chiusura della loggia esterna sul lato sud, che si staglia nettamente sull'uniformità del paramento murario a mattoni faccia a vista verniciati di bianco e sugli inserti di pareti in cemento a vista.