Artisti, artigiani, architetti, produttori

Modena (MO) , 1919 - Modena (MO) , 2000
pittore

Uber Coppelli si diploma all’Istituto d’Arte “A. Venturi” nel 1937. Dopo gli obblighi militari, nel 1945 lavora nello studio dello scultore e restauratore modenese Alessio Quartieri. Nel 1946 conosce Zelindo Bonacini, docente, critico d’arte, pittore e scultore molto conosciuto, che diventerà per anni il suo maestro. Dipinge autoritratti, ritratti di amici, nudi con modelle, fiori.
Nel 1947 inizia una serie di soggiorni-studio a Parigi e Venezia, dove conosce i pittori De Pisis e De Chirico. Nel 1949, a Parigi, riceve giudizi positivi per i suoi lavori da parte dei pittori Paul Colin e Gino Severini e i complimenti del temuto critico d’arte Waldemar Georges. Studia Velazquez e gli impressionisti.
Nel 1952 sposa Raffaella Bertani, conosciuta all’Istituto d’Arte, e si trasferisce nella casa di famiglia di lei, a Stiolo, piccola frazione di San Martino in Rio, dove continua l'attività. Esegue scenografie per il teatro, ritratti, dipinti a carattere religioso per le chiese locali, vedute e paesaggi.
Dal 1958 al 1960 è docente alla “Libera Scuola di Nudo” nell’Istituto “A. Venturi”.
Intorno al 1962 comincia a utilizzare come studio l'ex stalla della casa, ove realizza tele di grandi dimensioni: nature morte con fiasche, damigiane, terrecotte, vetri e maioliche di casa, ortaggi, selvaggina. Sperimenta la ceramica.
Soggiorna periodicamente in Trentino, in un antico mulino sul torrente Aviana, che gli ispirerà grandi opere en plein air.
Fa diversi soggiorni a Venezia ove dipinge vedute su tela e piccole tempere su legno preparato a gesso.
Tra il 1972-1973 soggiorna a Marina Romea dove realizza un ciclo di vedute delle valli.
A Stiolo ama molto dipingere all'aperto, rappresentando la vita nel cortile rustico, con donne di campagna, galline, oggetti.
Nel 1979 la villa di Stiolo viene venduta, i coniugi Coppelli si trasferiscono a Modena e Uber interrompe la propria attività. Nel 1984, riacquistata la villa e gradatamente la serenità, ricomincia a lavorare: nature morte, fiori, tele a carattere religioso.
Dal 1996 rallenta la sua attività prediligendo il disegno alla pittura. Nel 1998 dipinge l'ultima natura morta.
Il 5 luglio del 2000 si spegne al Policlinico di Modena. Per suo espresso desiderio viene sepolto nel prato del piccolo cimitero di Stiolo.

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