dinamometro

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: con molla a V
Categoria: meccanica
Termelier Andre  notizie prima metà sec. XIX  costruttore

cm 24 (a) 13.5 (la)
sec. XIX
n. 75
Bilancia con molla a V in ferro funzionante per compressione lavorata a mano. Questa molla è costituita da due settori scorrevoli uno dentro l'altro quando la molla, sotto il peso della merce, viene compressa. All'estremità superiore è appeso, mediante gancio ad S, anello in ferro per la sospensione dello strumento, all'estremità inferiore è appeso, mediante gancio ad S, gancio piatto ad uncino in ferro per la merce. L'indice è ricavato all'estremità superiore della molla e scorre su un settore graduato sul quale si vedono i valori X, X, X, X, X, X e IIII.

Le bilance a molla sono apparse con certezza attorno al 1760, anche se è plausibile che nel secolo precedente esistessero strumenti per pesare funzionanti in base a questo meccanismo. Il grande vantaggio di questo tipo di bilance è dato dalla facile trasportabilità, mentre non offrono purtroppo grande accuratezza: la molla, infatti, estendendosi o comprimendosi ripetutamente si indebolisce, compromettendo la precisione della bilancia. Il modello più comune è quello realizzato con una molla a spirale introdotto da Richard Salter, il più noto costruttore inglese di bilance tascabili a molla. Nello stesso periodo Salter introdusse altri tipi di bilance a molla tra cui una bilancia a forma di "V". Un altro modello molto popolare nel secolo scorso fu la bilancia a "C" detta "Mancur" in Inghilterra, dove venne introdotta. All'inizio del XX secolo molti inventori e costruttori misero a punto e produssero svariati modelli di bilance a molla impiegati per pesare lettere, pacchi postali, monete e merci di vario tipo.

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